GLI ANIMALI DOMESTICI, AMICI SENSIBILI E GENEROSI
L’animale più caro che ho, è il mio cane. L’abbiamo preso quando avevo sette anni. Ho lottato molto per avere un cane e dopo tanti anni mi è stato concesso, ovviamente sia a me che ai miei fratelli. Ricordo quel giorno come se fosse ieri, il tre giugno 2013, la comunione di mio fratello. Mio padre, alla conclusione della giornata, ci portò davanti ad un negozio un po’ strano. Entrammo e lo vidi davanti a me un po’ spaventato. Appena lo guardai capii subito che ci sarebbe stato un legame veramente forte. In quell’istante non pensai più a niente, dimenticai pure che avevo il vestito elegante, tanto che lo presi subito in braccio. Mentre la signora forniva informazioni inerenti al cucciolo, io giocavo con lui. Era arrivato il momento che avrebbe reso quella giornata indimenticabile: convincere mia madre a dire di sì. Sudai come non ebbi mai sudato, il cuore mi batteva forte per la paura ed il cane voleva ancora giocare con me. Mia madre fece un sospiro e disse non molto convinta: “si”. Non ci potevo credere, non mi importava più di niente, perché finalmente avevo raggiunto il mio obiettivo: avere un cane. Arrivò anche il momento di dargli un nome. Mia mamma lo voleva chiamare Bambi, ma aveva il timore che il cane si confondesse con il nome datogli dalla negoziante, ma questa rispose che lo aveva sempre chiamato fischiando, ma c’erano dei bambini che lo chiamavano Birillo”. Alla pronuncia di quel nome immaginai un futuro dove lo avrei chiamato per mangiare, per fare la passeggiata pomeridiana o per guardare un film sotto la coperta insieme.
Tornai a casa con il cane, ormai chiamato Birillo, e un sorriso stampato sulla faccia che ancora ho. Non dimenticherò mai quel giorno, anche perché sono stata messa in punizione per aver sporcato il vestito.
Sara Soraci
I.C. “ E. Vittorini” n15