IL VALORE DELLA MEMORIA, LILIANA SEGRE
Storia di grande dolore ma anche di grande speranza, quella di Liliana Segre, la quale oggi ha fatto della sua testimonianza una ragione di vita. Il riconoscimento alla vita di Liliana Segre spesa dopo l’orrore dei campi di sterminio è quello di raccontare alle giovani generazioni il significato di quella tragedia affinché non dimentichino gli errori e gli orrori subiti.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato senatrice a vita la dottoressa Liliana Segre per aver reso lustro alla Patria con altissimi meriti nel campo sociale.
Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930 da Alberto Segre e Lucia Foligno, è una reduce dell’Olocausto, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e testimone vivente dell’orrore di Auschwitz. Persa la madre in tenera età, ha vissuto con il padre e i nonni paterni. Vedova e madre di tre figli, attualmente risiede a Milano.
Rimase vittima delle leggi razziali emanate dal fascismo all’età di 8 anni, quando nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare, iniziando l’esperienza dolorosa e terribile della persecuzione. Il 7 dicembre 1943, con il padre e due cugini, cercò invano, di migrare in Svizzera. Venne catturata e rispedita in Italia dove, il giorno successivo, fu arrestata. Il 30 gennaio 1944 venne deportata con il padre in Germania. Raggiunto il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz, fu internata nella sezione femminile. Non rivedrà mai più il padre, che morirà ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Anche i suoi nonni paterni, arrestati furono deportati ad Auschwitz, ove furono uccisi il giorno stesso del loro arrivo.
Le venne imposto e tatuato sull’avambraccio il numero di matricola 75190. Durante la sua permanenza nel campo di concentramento fu impiegata nei lavori forzati nella fabbrica di munizioni “Union”.
Il 27 gennaio 1945, sgomberato il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz per sfuggire all’avanzata dell’Armata Rossa, i nazisti trasferirono 56.000 prigionieri, tra cui Liliana Segre. Fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sottocampo di Malchow. Fu liberata il 1° maggio 1945 e tornò a Milano.
Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz.
Nel 1990, dopo 45 anni di silenzio, si rese per la prima volta disponibile a partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano, portando la sua testimonianza di ex deportata. È stata onorata del riconoscimento di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 29 novembre 2004, della Medaglia d’oro della riconoscenza della Provincia di Milano, assegnatagli nel 2005.Il 27 novembre 2008 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università degli Studi di Trieste, mentre il 15 dicembre 2010 l’Università degli Studi di Verona le ha conferito la Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche.
Oggi si definisce una vecchia signora, una nonna “e da nonna si diventa più dolci” afferma. Liliana Segre, nonostante tutto ha scelto, ha scelto la vita.
Marica Genovese 3 C BS