LE FACCE DELLA SOLIDARIETÀ
La parola solidarietà deriva da francese solidarité. Essa sta ad indicare principalmente una forma di impegno etico-sociale a favore di altri, e si esprime in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di chi ha bisogno di aiuto.
L’articolo 2 della costituzione italiana dice: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Alla luce di ciò, è possibile riconoscere tre tipi di solidarietà:
- la solidarietà politica, cioè l’interesse rivolto ai problemi dello stato
- la solidarietà economica, cioè il pagamento delle tasse e di ogni altro tributo perché lo stato possa far vivere e sviluppare la nazione
- la solidarietà sociale, che è alla base della convivenza civile
Il principio di solidarietà rientra anche nelle prerogative dell’Unione europea, con il fine di salvaguardare e incentivare il benessere dei cittadini europei tramite l’assolvimento degli obblighi economici, politici e sociali da parte dei governi degli stati membri dell’Unione.
Il “Trattato di Lisbona” del 2007, ha modificato il “Trattato istitutivo della Comunità Europea” introducendovi una clausola di solidarietà che impone agli stati europei di agire «in uno spirito di solidarietà» con tutti i mezzi possibili, compresi quelli militari, in caso di richiesta di aiuto per attentati terroristici e per calamità naturali o causate dall’uomo.
Ma le origini della solidarietà si rintracciano già in epoca preistorica. Per l’uomo della preistoria, vivere in un gruppo e condividere il cibo era una necessità poiché senza il gruppo egli sarebbe subito morto.
In società rurali e guerriere come quella greca e quella romana prerepubblicana, la solidarietà era intesa soprattutto come legame di amicizia tra persone elette, un rapporto esclusivo che non prendeva in considerazione il resto della società. Con la nascita della repubblica cominciò a farsi strada anche a Roma un principio di solidarietà sociale e politica. Nel 494 a.C. i plebei romani si ribellarono contro i nobili, poiché non tolleravano più di essere emarginati, quindi si istituirono i tribuni della plebe, per proteggere i plebei dagli abusi di potere dei patrizi.
La grande svolta fu provocata dal cristianesimo. Il motto di Gesù “Ama il prossimo tuo come te stesso” provocò un ribaltamento di valori nelle società future. Il principio di solidarietà diventa un dovere assoluto, ma restava confinato nell’ambito religioso.
Con la rivoluzione industriale si introdusse una specializzazione nel mondo del lavoro e questo spinse i lavoratori a prendere coscienza della necessità di collaborare tra di loro per ottenere condizioni di lavoro migliori; nacquero così le società di mutuo soccorso.
Nel periodo tra il 1914 e 1945, ovvero tra le due guerre mondiali, scomparve qualsiasi forma di sensibilità dei governi in merito alla solidarietà.
Oggi la solidarietà sociale può essere realizzata attraverso l’intervento di organismi che assistono chi non è in grado di provvedere a sé stesso e attraverso provvedimenti che rendano le persone autonome e non più bisognose di assistenza. La giustizia distributiva nella società, attuata anche attraverso la solidarietà sociale, è un presupposto fondamentale per una maggiore equità sociale.
Attualmente ci sono delle associazioni di volontariato che si occupano di portare sostegno gratuito a persone svantaggiate. La presenza dei volontariati costituisce un messaggio potente di solidarietà e di partecipazione alla salvaguardia del ben comune di tutti i cittadini.
Harris Carol Ann II A
Liceo scientifico- opzione scienze applicate- “Empedocle” (Me)