ANDREA BARONE… UNA STORIA DI SELFIE
In data 15/09/18 Andrea Barone, quindicenne di Cusano Milano, è morto nel tentativo di scattare un selfie dal tetto del centro commerciale San Giovanni. Dai vari articoli on-line che ho letto, posso dedurre che il ragazzo volesse fare una foto da mettere su Instagram per dimostrare come lui non avesse paura di niente e fosse in grado di fare tutto. Molti giovani della nostra età si spingono nel compiere azioni estreme e gravi, perché vogliono dimostrare che loro non sono come gli altri, bensì superiori agli altri, così da ricorrere alla droga, all’alcool, al sesso e perfino sfidando la morte solo, per manifestare un’immagine falsata di loro stessi.
Mentre ho letto questi articoli una frase del giornale on-line Sussidiario.net mi è rimasta impressa: “I sociologi lo chiamano fomo, fair of missing out, paura di essere cacciati fuori dal circolo di quelli che contano, paura di essere dimenticati”. Le parole di Barone: ”Io non ho paura della morte”, manifestano il desiderio del ragazzo nel volersi sentire superiore, diverso dalle altre persone.
Secondo il mio parere, la colpa è anche da attribuire ad un uso smodato e non monitorato dei social, che spingono i ragazzi a compiere qualunque sfida: dalle azioni imbarazzanti, allo scalare grattacieli e alte montagne, così da mettere ancor più a rischio la propria vita, come nel caso di Andrea Barone.
La speranza è questa: che fatti del genere non accadano più e che noi giovani possiamo comprendere l’importanza e il valore della vita.
Giulia Curcio
I.C. E. Vittorini n15 Messina