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“Wonder”, una storia di “normale” diversità

“Se ti fissano, lasciali fissare. Se sei nato per emergere non puoi passare inosservato.” Questa frase è tratta dal film “Wonder”, una storia che mi ha colpito nel profondo del cuore perché tratta di tematiche molto importanti, come il bullismo, oppure dell’abitudine di giudicare spesso dalle apparenze e lasciare qualcuno in disparte. Di solito, quando in classe abbiamo in programma di vedere con la prof dei film che trattano tematiche su cui dobbiamo riflettere, un po’ mi annoio perché in generale non mi piacciono… insomma preferisco i film d’amore o comedy, mentre questo stranamente mi ha colpito davvero. Il protagonista, Auggie Pullman, è un ragazzino affetto dalla sindrome di Treacher Collins, una malattia congenita dello sviluppo craniofacciale, e quindi diciamo che non ha passato la migliore infanzia del mondo in quanto costretto a studiare a casa a causa di ben ventisette interventi chirurgici al viso, almeno fino a quando per la prima volta si unirà ad una classe di coetanei. Mangerà in mensa, farà lezione con gli altri, andrà in campeggio, insomma farà una vita assolutamente normalissima. Nonostante le sue preoccupazioni e quelle di mamma Isabel e papà Nate e i diversi sguardi curiosi e diffidenti dei compagni, Auggie riuscirà infatti a farsi dei migliori amici dimostrando che, alla fine, “si nasce per emergere e per distinguersi”, che bisogna tenere sempre la testa alta nonostante tutto e, soprattutto, che bisogna avere coraggio perché, ovviamente, le cose non andranno sempre bene: il coraggio di essere un po’ folli per aprire il cuore a qualcuno. “Wonder” racconta quindi una storia composta da amicizia soprattutto e da momenti molto difficili ma bellissimi che aiuteranno Auggie a crescere. Emerge inoltre, tra i temi principali, il coraggio ed il fatto di essere gentili con tutti quelli che incontri sul tuo cammino.

Il film è poi particolare nel suo essere raccontato, come il libro di R.J. Palacio da cui è tratto, da diversi punti di vista: di Auggie, della sorella Via e della sua migliore amica Miranda, del suo migliore amico Jack. Esso è stato distribuito nelle sale il 21 dicembre 2017 ed ha avuto grande successo, così come continua ad averlo il libro omonimo e i tre successivi che danno voce ai diversi personaggi della storia. Insomma, questo film mi ha fatto veramente riflettere e vorrei concludere così come si è concluso il film, ovvero con la mia frase preferita, pronunciata da Auggie, quella che secondo me dovremmo prendere come esempio ora e per sempre. “…Mentre andavo verso quel palco mi sembrava di galleggiare, il cuore mi batteva all’impazzata. Non capivo bene perché mi dessero una medaglia. Avevo solo finito la prima media come tutti gli altri. Ma in fondo, forse, è proprio questo il punto. Forse la verità è che davvero non sono normale. Forse se sapessimo quello che passano gli altri capiremo che nessuno è normale e che tutti meritano una standing ovation almeno una volta nella vita. Siate gentili, perché tutti combattiamo una battaglia dura e, se vuoi vedere davvero come sono fatte le persone, non devi fare altro che… guardare!”. Pensiamoci tutti.

Chiara Accetta

 Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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