“I cellulari distraggono”
A Piacenza la prima scuola italiana senza cellulari (saranno bloccati)
I cellulari sono un’innovazione incredibile. E’ incontrovertibile!
Tuttavia, oltre a essere indiscutibilmente un mezzo di comunicazione immediata e indispensabile, sono diventati un’arma di distruzione a livello sociale, pensiamo ai rapporti interpersonali, ma anche all’attenzione e al rendimento scolastico di molti studenti
Per favorire e promuovere l’educazione alla socialità dei teen-ager, che spesso si isolano anche nel contesto scolastico, perdendo le poche occasioni di socializzazione di cui la scuola è ancora valida risorsa e per indurre ad un uso più consapevole delle tecnologie mobili, il liceo San Benedetto a Piacenza ha adottato, sin dai primi giorni di questo nuovo anno scolastico, un sistema molto semplice quanto innovativo che impedirà l’uso degli smartphone durante lo svolgimento delle attività scolastiche, ricreazione compresa.
Si tratta di una speciale tasca, un sacchetto di neoprene o meglio una custodia, Yondr, che grazie a un innovativo sistema statunitense è in grado di schermare totalmente gli smartphone.
Funziona così: a ogni studente viene consegnata una tasca che, dopo essere stata sigillata con un sistema di chiusura brevettato, può essere aperta solo tramite un’apposita base di sbloccaggio, in possesso dei soli docenti.
I tanto amati telefonini rimangono quindi in mano agli studenti ma possono essere sbloccati solo dagli insegnanti al termine delle attività scolastiche.
L’uso durante le lezioni era stato già vietato dal 1998 per gli insegnanti, mentre nel 2007 il ministro dell’Istruzione di quel governo aveva disposto una direttiva che estendeva il divieto anche agli alunni.
Anche nel nostro istituto, l’Ettore Majorana di Milazzo, già da qualche anno sono state attuate nuove regole riguardanti l’uso dei cellulari e, anche in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, il preside, Stello Vadalà ha diramato una circolare che ha per destinatari non solo gli alunni, ma anche i docenti e il personale Ata, con la quale ricorda che non è consentito fare uso dei telefonini in aula e, comunque, nei locali scolastici.
Nonostante qualche atteggiamento di disappunto tra noi studenti, questo provvedimento è stato alla fine condiviso e rispettato perché, finalmente consapevoli e responsabili, ci permetterà di trovare un rifugio dal mondo così iperconnesso in cui viviamo e vincere oggi la sfida maggiore, vale a dire quella di rimanere connessi alla realtà e di non dimenticarsi di vivere il presente.
Claudia Previti III C BS