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La terra: un pianeta da salvare

Il problema dell’inquinamento dell’ambiente, come conseguenza delle varie attività dell’uomo, è considerato tra i più gravi che l’umanità dovrà affrontare. Non passa giorno senza che i mass-media non diano notizie allarmanti sullo stato di salute del nostro pianeta. Il traffico automobilistico, gli impianti di incenerimento dei rifiuti, le centrali termoelettriche, le raffinerie petrolifere, l’utilizzo di fertilizzanti chimici e la produzione di scorie nucleari, sono fonti d’ inquinamento dell’ambiente, ormai diffuse a livello mondiale. Molti Stati, preoccupati per questa situazione, hanno firmato accordi internazionali, investendo sulle fonti di energia rinnovabili, trovando metodi per rendere le nostre città meno inquinate e rispettando, maggiormente, gli spazi verdi. È, comunque, compito, anche, di ognuno di noi trattare bene il pianeta in cui viviamo. Fare la raccolta differenziata, non usare bombolette spray, usare la bicicletta o andare a piedi quando è possibile invece di usare l’automobile sono delle buone abitudini con cui potremmo contribuire a salvare la terra. È proprio per accrescere la consapevolezza delle persone circa l’importanza di salvaguardare il nostro pianeta che è stata istituita ” l’Earth Day ciòè la giornata mondiale della terra.  Fu nel 1969, in una conferenza dell’Unesco a San Francisco, che l’attivista per la pace John McConnell ha proposto una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace. Il 22 aprile 1970 questa proposta divenne realtà. La Giornata della Terra, nel tempo, è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano, infatti, come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, l’esaurimento delle risorse non rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturali).

Vengono anche proposte soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi e la protezione delle specie minacciate. Secondo una recente indagine, la plastica è il materiale più diffuso (84% degli oggetti) sulle 62 spiagge monitorate, seguita da vetro e ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%).  La plastica rimane per tantissimi anni sul territorio, inquinando la terra, l’acqua e, se bruciata, anche l’aria.  Una volta entrata nel terreno la plastica inquina i prodotti dell’agricoltura, che finiscono poi sulle nostre tavole, innestando così un circolo vizioso senza fine. La giornata mondiale della terra, riguarda più di un miliardo di persone in 193 Paesi diversi, e quest’anno è stata dedicata alla lotta all’inquinamento da plastica.

Bruno Paolo, Mastroieni Francesco IIB

Scuola Media “Enrico Fermi” San Filippo Del Mela

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