martedì, Dicembre 24, 2024
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Il Teatro Massimo, perla di Palermo

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Siamo alla fine dell’Ottocento e, a seguito della rivoluzione industriale, si sviluppa un movimento filosofico e artistico, il Liberty, che si diffuse in tutta Europa anche con il nome di Art Nouveau. Questa corrente artistica cerca in particolare di opporsi alla modernità e vuole tornare all’arte manuale, all’artigianato, ma si dovrà adattare comunque ai nuovi materiali come ferro, acciaio e vetro. A Palermo, proprio in questo periodo, vengono realizzati ville private e grandi edifici pubblici come i Teatri Massimo e Politeama. Il Teatro Massimo viene commissionato a Giovan Battista Basile, prestigioso architetto, e viene rasa al suolo una parte di città, prima centro storico dove c’era un convento e una chiesa, proprio per costruire il teatro più grande d’Italia e il terzo più grande d’Europa.

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Questo, però, è un teatro destinato alla nobiltà e all’alta borghesia palermitana, e per questo deve essere ricco, molto decorato. Nella struttura esso ricorda i grandi edifici classici greci e romani, e infatti il prospetto principale sembra l’ingresso di un tempio. Il foyer ha una struttura rettangolare e al suo interno ci sono due candelabri in bronzo. Nel progetto di Basile la sala poteva contenere 3.000 spettatori, anche se ora le norme consentono una ricettività di 1.381 posti. La sala è famosissima per l’acustica perfetta e ha una forma a ferro di cavallo. Ciò fa del “Massimo” uno dei più prestigiosi teatri al mondo ancora oggi. Una caratteristica dello stile Liberty è il richiamo alla forme naturali, quindi anche in questo edificio vengono usati molti fiori, molti elementi naturali come ornamento, sia all’interno che all’esterno. Qui la scalinata frontale, molto imponente, con due leoni che l’accostano, è un elemento fondamentale della struttura ed è diventata famosa anche per essere stata spesso set cinematografico, tra gli altri anche del film “Il Padrino 3”. Insomma, non si può negare che questo teatro nel cuore della città di Palermo sia un autentico gioiello che contribuisce ad arricchire ulteriormente il capoluogo siciliano.

Ivana Recupero

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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