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Etenesh, l’odissea di una migrante

“I dettagli fanno nascere la storia”: queste sono le parole che meglio rappresentano il pensiero e la personalità di Paolo Castaldi che, giorno 27 aprile, ha incontrato i ragazzi dell’I.C. “Capuana” e dell’I.C. “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto presso la sala conferenze del Parco “Maggiore La Rosa”. L’incontro si è basato sulla spiegazione, attraverso un dibattito, del libro “Etenesh, l’odissea di una migrante”, pubblicato nel 2014 dalla casa editrice “Becco Giallo”.

Il libro, realizzato totalmente a fumetti, racconta il viaggio di una migrante che affronta un periodo della sua vita molto doloroso attraverso il deserto, dove la protagonista sarà testimone delle più orribili crudeltà. Quando Etenesh, che vuol dire “Io sono tua sorella”, intraprende questa sfida era tra i 22 e i 23 anni. Il ricordo di quella sofferenza lo si nota sul suo volto, segnato da indelebili cicatrici che ci fanno soltanto immaginare il patimento che ha subito in prima persona. Dopo una piccola introduzione dell’architetto Mario Benenati, presidente dell’associazione “Fumettomania Factory” che ha promosso il progetto “Leggendo un fumetto”, la parola passa a Castaldi, che relaziona ai presenti gli ideali che lo hanno spinto a disegnare questa storia. “Questa è la storia di milioni di persone che ogni giorno soffrono e danno la vita per salvarsi e per avere la libertà. Non so perché abbia scelto proprio lei, però c’era qualcosa dentro di me che mi diceva che lei sarebbe stata la persona adatta.” Rispondendo alle domande poste dagli alunni, il fumettista ha svelato il suo mondo da autore che parte dall’analisi della realtà sino alla realizzazione grafica della storia immaginata. Inoltre ha raccontato che, mentre realizzava le tavole, pensava che non sarebbe stato capace di rappresentare perfettamente i sentimenti della migrante, talmente erano dolorosi e terribili. Molti ragazzi hanno chiesto perché Castaldi avesse scelto proprio il genere del “Graphic Novel” e il disegnatore ha risposto che il disegno lo rappresenta di più rispetto alla scrittura perché nel disegno le scene non le devi immaginare ma soltanto vederle e analizzarle. L’autore ha poi spiegato anche il motivo per cui crea questi fumetti. “Per costruire un punto di apertura mentale nella società” – ha affermato. “Il fenomeno dell’immigrazione, infatti, è estremamente attuale e molto complesso, ed è per questo che in TV si limitano soltanto di far vedere la parte finale dell’ “Odissea”, lo sbarco, senza tener conto del “prima””. Alla conclusione di questo interessante dibattito, poi, tutte le classi presenti si sono recate al Villino Liberty per assistere alla prima mostra in assoluto del fumettista.

 

Joao Pedro Flaccomio

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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