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L’evoluzione storica del Comune

Firenze nel Medioevo

Il Comune è un ente territoriale di base, dotato di un certo grado di autonomia amministrativa, il quale si occupa degli interessi della popolazione locale e ne promuove lo sviluppo. Esso nacque intorno al 1100 nelle città dell’Italia centro-meridionale, quando alcuni cittadini più potenti formarono un’associazione chiamata “coniuratio”, termine latino che significa “giuramento collettivo”.

mappa comuni 1300

La “coniuratio” amministrava la giustizia, imponeva le tasse, coniava le monete, governava cioè la città. Il Comune era dunque un piccolo stato che si autogovernava indipendentemente dall’imperatore. I comuni più importanti di quell’epoca furono quelli di Asti, Brescia, Bologna, Genova, Milano, Novara, Ferrara, Siena, Firenze, Piacenza, Mantova e Verona. Il periodo comunale si sviluppò in due diverse fasi: una consolare e l’altra podestarile. La fase consolare veniva subito dopo il “coniuratio” e in essa l’assemblea, chiamata Arengo o Parlamento, eleggeva due consoli, i magistrati che governavano la città e i giudici dei tribunali. Infine un consiglio più ristretto scriveva le leggi che venivano successivamente votate dall’assemblea. Gli incarichi duravano un anno al massimo, per evitare abusi di potere. La fase podestarile, invece, ebbe inizio nel 13° secolo, quando le famiglie più importanti entrarono in contrasto fra loro e per garantire la pace si ricorse al podestà, un professionista della politica che proveniva da un’altra città. Il podestà governava da sei mesi a un anno, e alla fine veniva giudicato da una rappresentanza di cittadini che decideva se dargli lo stipendio, in base a come aveva svolto il suo lavoro.

La popolazione del Comune medievale era divisa in diversi gruppi di persone: i magnati, cioè i nobili, il popolo grasso, i borghesi molto ricchi, il popolo minuto, i commercianti e gli artigiani ed infine gli operai e i lavoratori pagati a giornata; era presente anche il clero ed una popolazione marginale, che viveva nella povertà. Il movimento comunale si diffuse anche nelle regioni di tutta l’Europa, in particolare in Francia, in Germania occidentale e nelle Fiandre, dove lo sviluppo economico era più intenso.

I comuni Italiani e quelli del nord Europa furono simili, ma ebbero anche delle differenze. Entrambe le realtà dovevano infatti la loro ricchezza ai commerci e alle numerose attività artigianali e la classe sociale più importante era quella del popolo grasso, ovvero dei borghesi. Si differenziarono invece in due aspetti rilevanti: mentre i comuni italiani imposero il loro potere sul contado, nel quale vivevano i villani, e diminuirono sostanzialmente la forza, cioè il potere, dei feudatari, in Europa le città erano al di fuori delle mura urbane e il signore era comunque potente. Inoltre i comuni del Nord Europa non si scontrarono mai con il re o con l’imperatore per acquisire l’autonomia, fatto che invece distinse i Comuni italiani.

sala consiglio comunale oggi

Nel corso del tempo, tuttavia, l’organizzazione del Comune ha subito notevoli cambiamenti. Oggi, come stabilito dall’art.114 della Costituzione, esso è un “ente autonomo con proprio statuto, poteri e funzioni”, tra le quali rientra quella di organizzare la vita pubblica della comunità e il compito di costruire e mantenere l’acquedotto e la rete fognaria, di occuparsi della raccolta dei rifiuti solidi, di mettere a disposizione servizi medici, sanitari ed igienici, mansioni queste svolte da uffici specifici come l’ufficio tecnico, la ragioneria, la segreteria, l’ufficio servizi sociali,… Il Comune si occupa poi anche dell’istruzione, costruendo e gestendo le scuole sul territorio, da quelle dell’infanzia a quelle secondarie di primo grado. Per soddisfare tutti questi bisogni esso ha a disposizione il denaro che proviene dal contributo di ogni cittadino e dai finanziamenti statali e regionali, tutte entrate che, con le spese effettuate, vanno a formare il bilancio comunale. Ogni quinquennio i cittadini eleggono il sindaco e il consiglio comunale. Il Sindaco è un organo individuale che riveste la duplice qualità di capo dell’amministrazione comunale e di Ufficiale del Governo. Rappresenta l’ente, sovraintende al funzionamento dei servizi e degli uffici comunali, sovraintende all’esecuzione degli atti, convoca la Giunta e ne coordina l’attività, cura l’attuazione del programma approvato dal Consiglio comunale. La Giunta invece, è formata da diversi assessori, nominati dal Sindaco, ciascuno dei quali si occupa di un aspetto dell’amministrazione del Comune. Il Consiglio comunale è il massimo organo rappresentativo della comunità locale ed espressivo della domanda sociale. Al Sindaco e alla Giunta spettano i poteri di amministrazione, al Consiglio comunale competono gli atti fondamentali di indirizzo, programmazione e pianificazione, di controllo e di verifica. I comuni in Italia sono attualmente circa 8100 e le regioni con più comuni sono la Lombardia con 1523, il Piemonte con 1.202 e il Veneto con 575. Il Comune oggi è dunque l’organo politico che rappresenta al meglio le necessità dei cittadini che vivono all’interno dei suoi confini, e di conseguenza solo attraverso un corretto adempimento di tutte le sue funzioni è possibile che il benessere economico e sociale dell’intera comunità vengano garantiti.

 

Martina Crisicelli

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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