Quando la storia incrocia gli uomini
Giorno 12 aprile 2018 presso l’auditorium del “Parco Urbano Maggiore La Rosa”, si è tenuto un incontro con le scuole per ricordare Lorenzo Cutugno, agente di custodia barcellonese che l’11 aprile del 1978 fu ucciso barbaramente a Torino dalle Brigate Rosse. Egli fu un uomo che, colpito gravemente, rispettando nonostante tutto il suo ruolo di difensore dello Stato, seppe reagire e perse la vita a soli 31 anni, diventando per tutti un eroe, un modello da seguire. Erano presenti alla conferenza molte persone pronte a spendere anche solo due parole per parlare di quest’atto eroico che ha tolto la cosa più importante per un uomo, ovvero la vita, ma ha anche privato i suoi cari della sua presenza. Ad aprire la serie di interventi sono state tre persone che rappresentano la memoria storica e soprattutto la legalità: Flaviana Gullì, presidente della Pro Loco “Manganaro” che ha promosso l’incontro, Rosanna Casabona, sostituto procuratore di Messina nonchè nipote di Lorenzo, e Giuseppe Restifo, docente di Storia Moderna presso l’Università di Messina. Era anche presente, delegata del Sindaco, l’assessore Ilenia Torre, che ha fatto una riflessione sul titolo di questo incontro, cioè ” Gli anni di piombo”…così lontani così vicini”, un titolo che può un po’ far ritornare a quel frangente di tempo compreso tra la fine degli anni 60′ e gli inizi degli anni 80′. “E’ importante” – ha affermato l’assessore – “tramandare il ricordo di atti come questo compiuto da Lorenzo Cutugno per educare le generazioni future e fare in modo che il sacrificio compiuto da questo nostro compaesano non rimanga vano, ma lasci un segno inciso nei cuori di tutti”. E’ questa è una frase che, a mio giudizio, riesce a far riflettere e a far pensare quanto sia stato grande l’atto di uno dei tanti meridionali che hanno fatto la storia d’Italia. Lorenzo Cutugno rappresenta per noi il simbolo di un futuro che non può che migliorare nel bene, nella pace e nell’amore, valori ancora utili per costruire una società giusta, dove non regni la violenza ma concordia, giustizia e pace tra i popoli. E’ questo ciò di cui ha bisogno l’Italia. Violenze come quella che ha colpito Lorenzo Cutugno accompagneranno sempre, anche se in minoranza, il cammino dell’umanità e ci saranno sempre persone crudeli, insensibili e incapaci di comprendere il dolore, il sacrificio di ogni lacrima buttata senza colpa ma soltanto per volere di un qualcuno che ha già scelto per noi il nostro destino. L’importante, però, è lasciarsi illuminare da chi ha fatto, suo malgrado, una scelta di giustizia e ha saputo decidere di restare dalla parte dello Stato, cioè della legalità.
Elena Ferrara
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.