Un eroe da non dimenticare
Lorenzo Cutugno è stato un altro dei tanti eroi quotidiani della legalità che ha combattuto fino all’ultimo suo respiro, fedele al suo mestiere. Era un agente di custodia e sapeva che con questo lavoro avrebbe messo sin dal primo istante la sua vita in pericolo per proteggere quella altrui e per difendere, insieme ai suoi colleghi lo Stato in un periodo di conflitti. Erano gli “Anni di piombo”, anni caratterizzati da due principali gruppi ‘terroristici’ che insanguinavano l’Italia: il gruppo di “destra” e quello di “sinistra”, del quale facevano parte le Brigate Rosse, quelle stesse che, tra i tanti e oltre all’onorevole Aldo Moro, colpirono il nostro eroe siciliano trasferitosi a Torino in giovane età. L’11 aprile del 1978, proprio a Torino, sull’uscio del palazzo dove risiedeva, due brigatisti lo colpirono ripetutamente alle gambe con l’intento di ferirlo, come si diceva “gambizzarlo”. Lorenzo Cutugno rimase però coerente a quello che era il suo ruolo e, nonostante i vari colpi subiti, si alzò provando a reagire con la sua pistola, sparando ai due in fuga e riuscendone a ferire gravemente uno. Purtroppo però un terzo brigatista di guardia non ci pensò due volte a colpire l’agente alle spalle e in seguito con un colpo alla testa. Per questo motivo l’11 aprile 2018, in occasione del 40° anniversario dell’assassinio, noi alunni della scuola secondaria “Foscolo” ci siamo ritrovati nella sua città d’origine, Barcellona Pozzo di Gotto,
accanto alla targa di marmo nella via proprio a lui dedicata, per ricordare insieme al sindaco Roberto Materia, ai parenti, ai rappresentanti dei diversi Corpi dello Stato, alla Proloco “A. Manganaro” che ha promosso l’iniziativa, chi era Lorenzo Cutugno e cosa ha fatto per il nostro paese, terminando la cerimonia con la lettura di un passo della Bibbia da parte del vicario foraneo padre Giuseppe Currò, anch’egli presente. Il giorno dopo, il 12 aprile, al Parco Urbano “Maggiore La Rosa” si è tenuto invece un incontro-conferenza al quale hanno partecipato rappresentanze di studenti di tutte le scuole del comprensorio. Commuovente è stata la testimonianza della figlia Daniela che, a soli tre anni, si è ritrovata senza la figura paterna e che, nonostante non ricordi nulla di lui, oggi attraverso le testimonianze di tanti è orgogliosa di aver avuto un “padre eroe”, anche se per lei suo padre vive ancora e il suo esempio di vita l’accompagnano ogni giorno. Dopo altre testimonianze di come la storia non sia solo un fatto lontano ma tocchi anche nel piccolo la quotidianità delle persone, anche gli studenti hanno espresso la loro vicinanza e comprensione a una vicenda ormai quasi sconosciuta anche in città, attraverso brevi riflessioni sull’accaduto affinché i giovani non dimentichino chi è morto per difendere la democrazia.
Sofia Bagnato
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.