martedì, Novembre 5, 2024
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Gli Arabi e i Normanni nella storia di Sicilia

cappella Palatina

La Sicilia ha una storia che si può definire anche “arabo-normanna”. Ma perchè? Come ben sappiamo l’isola, nel corso dei secoli, è stata influenzata da vari popoli, tra cui anche i Normanni e gli Arabi. Chi erano questi popoli? I Normanni erano un popolo del Nord molto temuto: tra loro si chiamavano Vichinghi da “vik”, cioè “uomini che abitavano nelle baie”. Erano ottimi navigatori e le loro navi si chiamavano “drakkar”, queste ultime molto spaziose e davvero attrezzate se pensiamo che ogni “drakkar” era dotata di circa 16 coppie di remi.

palazzo dei Normanni

I Normanni conquistarono l’Islanda, la Groenlandia e la Francia nord occidentale, che da loro prese il nome di Normandia. La donna normanna, nelle famiglie numerose, si occupava della casa quando il capofamiglia era in guerra; inoltre si mangiava sia carne che pesce, frumento e una bevanda chiamata idromele. La loro cucina influenzerà noi siciliani nella frutta Martorana. Dal punto di vista religioso i Normanni erano pagani e molte delle loro divinità erano uguali a quelle dei popoli germanici, come Odino.

Gli Arabi, invece, non si arresero solo perchè nella battaglia di Potiers erano stati sconfitti dai Franchi e continuarono a scorazzare per il Mediterraneo derubando i monasteri e le città, tanto che le loro razzie li portarono nel 846 a saccheggiare Roma e i suoi luoghi sacri. I Saraceni, quindi, nel corso dei secoli giunsero nella Sicilia prima bizantina, dove rivoluzionarono l’economia e soprattutto la cultura, nella quale tutt’ora ci sono tracce della dominazione araba e come testimonianza restano le città di Palermo, Favara, Messina…. Essi ci portarono anche gli odierni numeri, da loro chiamati appunto “arabi”, cioè 1,2,3,4… che l’occidente ha adottato.

Un’altra testimonianza araba la troviamo poi nei nomi delle nostre città famose, come Marsala e Alcamo, nei nostri cibi, come ad esempio il cous cous, il mandarino, l’arancia, la canna da zucchero e… la Cassata siciliana! Essa, infatti, viene dal arabo “bacinella” ed è fatta con la frutta candita e la ricotta, generalmente di pecora.

La Zisa a Palermo

Ricordiamo che la Sicilia è stata definita da Goethe “una terra indicibilmente bella” e da Paolo Borsellino “una terra bellissima e disgraziata”. Amiamola, quindi, e rispettiamola sempre.

 

Carlotta Scolaro

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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