I tipici dolci pasquali barcellonesi
Ogni anno, per la ricorrenza della Pasqua, ci si prepara ad accoglierla nei migliori dei modi. Essa è infatti una delle festività più importanti per noi cristiani, è un momento d’amore e di rispetto nei confronti del Signore, e pertanto la si celebra in modo profondo in tutti i suoi aspetti e simboli. Il suo significato può infatti cambiare in base a quale religione si segue, noi cattolici facciamo riferimento alla Pasqua come giorno di morte e resurrezione di Gesù Cristo e tutte le nostre tradizioni ad essa legate ci ricordano questo momento liturgico. Particolari sono, ad esempio, i nessi religiosi dei tipici dolci pasquali di Barcellona Pozzo di Gotto e della Sicilia tutta. Passando per le vie della città si sente arrivare lo spirito pasquale già qualche settimana prima e nelle vetrine dei negozi si nota una grande varietà di colori delle uova di Pasqua, dei coniglietti e di quant’altri decori pasquali ormai molto commerciali. Le pasticcerie però, oltre alle grandi uova di cioccolato, che possono prendere anche varie forme, come quella del coniglietto o della colomba, tutte con legami ai simboli della rinascita, sono caratterizzate soprattutto da dolciumi tipici della città. Uno di questi è il famoso “panino di cena”, realizzato con un impasto semplice e molto gustoso.
Ciò che lo caratterizza sono i semini di sesamo, che rendono il dolce ancora più appetitoso e invitante e gli aromi dei fiori di garofano o di anice. Questi panini simboleggiano il pane che Gesù ha diviso tra i suoi discepoli il Giovedì Santo durante l’Ultima Cena e perciò viene consumato proprio in questo giorno, possibilmente dopo essere stato benedetto durante le funzioni religiose che precedono la “lavanda dei piedi” agli apostoli e l’ostensione dell’Eucarestia, il cosiddetto “sepolcro”.
Un altro dolce tradizionale barcellonese è poi “l’agnellino” in pasta di mandorle o reale, che è tipico di tutta la pasticceria siciliana. La lavorazione di queste pecorelle pasquali è stata infatti inventata dalle suore della chiesa Martorana di Palermo e richiama per gusto la celebre frutta dallo stesso nome. La pecorella è solitamente accovacciata su un vassoio e porta una bandierina, simbolo del trionfo pasquale. Se ne trovano di tutte le dimensioni e addirittura ci sono pecorelle grandi che, affiancate a quelle piccole, formano un’intera famiglia. Questo dolce ha come tradizione la liberazione di Dio dei peccati degli uomini e il suo impasto è molto simile al “Tronchetto”, che viene spesso raffigurato accanto ad un agnellino.
Infine un altro dolce tipico di Barcellona Pozzo di Gotto e delle zone limitrofe molto noto è la “cuddura”, ovvero un impasto simile alla frolla che, appena sfornato, viene decorato con palline di zucchero e arricchito con un certo numero di uova sode. Alla “cuddura” vengono date varie forme e ognuna di queste ha un suo significato: la forma del cuore rappresenta l’amore, che anticamente veniva regalata dalla fidanzata al suo promesso sposo; la campana simboleggia l’allegria di questo festoso giorno; il cestino l’abbondanza e infine la colomba, simbolo di pace. Questo dolce si mangia il giorno di Pasquetta, ovvero il Lunedì dell’Angelo, ed è uno dei pochi a mantenerne ancora viva la tradizione. Rompere una “cuddura” prima di questo giorno, in particolare, è sconsigliato perchè di malaugurio, mentre l’uovo sodo in essa inserito richiama il simbolo cristiano della rinascita e della Resurrezione. Tutti i dolci pasquali appena citati, quindi, pur deliziando per la loro bontà, hanno profondi significati religiosi e contribuiscono, al di là dell’aspetto consumistico che ormai si è impadronito della Pasqua, a mantenere viva la tradizione che lega un popolo alla sua terra e al suo passato.
Ilenia Scarpaci
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.
