Leggere migliora la vita
Qualcuno una volta disse che leggere è il viaggio di chi non può prendere il treno ed io sono completamente d’accordo con lui.
Ogni libro è un viaggio per la nostra mente, un viaggio in cui ci si può rilassare senza dover pensare alla vita reale, spesso stressante e complicata. È una sorta di scappatoia, di luogo sicuro in cui potersi nascondere se la vita diventa troppo dura da sopportare. Il libro, quindi, diventa un luogo nel quale non è necessario essere noi stessi, in cui possiamo vivere una vita perfetta, in una realtà perfetta.
Nonostante la bella vacanza che un libro ci può offrire, non tutti amano leggere. Incredibile crederci, ma c’è qualcuno a cui leggere non piace affatto. Lo trova noioso o semplicemente non ne vede il motivo e non ne sente il bisogno. Queste sono le stesse persone che pensano che in chi legge si possano creare delle aspettative di vita molto alte. Ma io, da lettrice, penso che ogni lettore è consapevole del grado di veridicità di ciò che è stato scritto.
Le persone a cui non piace leggere, inoltre, pensano sia solo una perdita di tempo e preferirebbero fare una maratona piuttosto che leggere un buon libro. A questo proposito, alcune persone sostengono che leggere aiuti ad ampliare il proprio vocabolario e a scrivere meglio. Non è sbagliato; a mio parere, però, è riduttivo. È vero che leggere aiuta molto in ambito lessicale e grammaticale, ma il suo fine non è solo quello. Se iniziassimo a vedere la lettura solo come un buon modo per estendere le nostre conoscenze, sembrerebbe un compito per casa piuttosto che un passatempo. Per questo, la lettura non è solo un mezzo di studio ma anche un insieme di sensazioni e di sentimenti.
Ogni libro è un viaggio e ogni viaggio porta con sé ricordi, gioie, dolori e spensieratezza. Mi piace, quindi, pensare che mentre partendo si visitano molti luoghi, leggendo si visitano le vite di molte persone. Quando leggo, mi sento come se mi fossi teletrasportata in un altro posto. Vengo travolta dai sentimenti e dai pensieri del protagonista, così tanto da impersonarmi in lui. Per un po’ non sono più me stessa, divento una maga o una semidea o un qualcuno pronto a sacrificare la sua vita per il bene degli altri.
Nonostante tutti questi benefici che un libro offre, ci sono persone che bevono o assumono droghe e si giustificano dicendo che lo fanno per trovare una facile via d’uscita dai problemi della vita. Mi chiedo, perché doversi rovinare la vita? Basterebbe leggere per non pensare… D’altronde, i grandi poeti trovavano conforto scrivendo, quindi perché noi non possiamo trovarne in un buon libro?
Alla luce di ciò penso che leggere migliora la vita e non trovo un motivo valido per il quale possa complicarla.
Viviana Trocino II A
Liceo scientifico “Empedocle”- opzione scienze applicate- (Me)