Nel nome di Majorana
Non è vero che un nome vale l’altro e ciò accade, soprattutto, con i nomi delle istituzioni scolastiche, che custodiscono ideali, valori e memorie.
I nomi dei personaggi a cui sono intitolate le scuole, come quelli delle strade e delle piazze, raccontano storie, svelano vicende e identità di luoghi e comunità. E la comunità che costituisce l’Istituto tecnico tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo ha sentito fortemente il bisogno di dedicare un’intera giornata di studio alla straordinaria figura di Ettore Majorana, cui essa è intitolata dal 1970, nell’occasione dell’ottantesimo anniversario della sua scomparsa.
26 marzo 1938 – 26 marzo 2018
Il 26 marzo 2018, alla presenza del prof. Ettore Majorana, primo ricercatore all’Istituto Superiore di Fisica Nucleare di Roma e nipote del grande fisico catanese, nell’Aula Magna dell’istituto mamertino si è svolta una conferenza tematica a conclusione di percorso di studio e di approfondimento che ha visto coinvolti oltre cento studenti alla riscoperta del profilo umano e scientifico dell’eccezionale fisico siciliano che, insieme agli altri componenti del cosiddetto gruppo dei Ragazzi di via Panisperna, fu uno dei protagonisti della rivoluzione culturale nel passaggio dalla fisica classica alla meccanica quantistica.
Alla presenza del gradito ospite e delle autorità, fra cui il professore Bosurgi dell’Università degli studi di Messina, il Dirigente Scolastico, prof. Stello Vadalà ha introdotto i lavori, esprimendo ancora una volta l’orgoglio per il senso di appartenenza e identità che tutte le componenti della scuola hanno manifestato.
Motivati dalla volontà di fornire una preparazione il più possibile completa e dalla piena consapevolezza dell’unitarietà del sapere, un gruppo di docenti, appassionati e tenaci, Maria Chillè, Rossella Scaffidi, Fabio Currò, Massimo Chillemi, Francesco Galletta e Paolo Lombardo, ha coordinato i lavori di ricerca, studio e approfondimento, avvalendosi anche della collaborazione di un ex studente, laureato in fisica e oggi ricercatore, Francesco Patti.
Protagonisti della mattinata sono stati gli alunni, i quali, con l’ausilio di slide e video, hanno presentato alla vasta platea dell’Aula magna, e ai tanti altri compagni che hanno potuto assistere all’evento nei locali dell’istituto collegati in diretta, la vicenda personale di Ettore Majorana, la storia della fisica e il contesto dei primi decenni del Novecento dividendo l’incontro in due momenti, uno per l’ambito letterario e l’altro per l’ambito scientifico.
I luoghi in cui Majorana ha vissuto e i familiari sono stati descritti e raccontati per fornire al progetto quell’unitarietà che la ricerca scientifica si propone. Gli ambiti di ricerca, storico letterario e scientifico, sono divenuti, pertanto, complementari. Lo stesso scienziato catanese era convinto che arte, letteratura e scienza fossero un unicum e i suoi interessi letterari, la sua passione per Pirandello e Shakespeare ne sono la rigorosa testimonianza.
Chissà quanti sono come me, nelle mie stesse condizioni, fratelli miei. Si lascia il cappello e la giacca, con una lettera in tasca, sul parapetto d’un ponte, su un fiume; e poi, invece di buttarsi giù, si va via tranquillamente: in America o altrove.
Pirandello (Il fu Mattia Pascal, 1904)
La seconda parte della mattinata ha riguardato l’ambito scientifico e i ragazzi si sono cimentati nella trattazione di tematiche di fisica quantistica dalle svariate implicazioni, quali lo studio dei corpi neri, il fotone e l’effetto fotoelettrico, il principio di dualità onda corpuscolo, l’esperimento della doppia fenditura, il principio di indeterminazione di Heisenberg, il modello quantomeccanico, tutti inerenti argomenti extracurriculari, resi tuttavia con padronanza e sicurezza derivanti dall’aver condiviso un progetto di ampliamento delle proprie conoscenze e di affinamento della propria capacità di lavorare in gruppo.
Proprio dalla voce degli studenti si è cercato di dare il giusto significato a questo importante anniversario: riscoprire Majorana, il suo contributo alla scienza e l’attualità dei suoi studi, partendo dai primi del Novecento, dall’interpretazione del corpo nero e analizzando la storia della fisica nel passaggio dalla fisica classica alla fisica atomica, con l’occhio sempre rivolto all’affascinante figura di Ettore Majorana, Archimede di Sicilia, personalità complessa e sfuggente come le particelle elementari del mondo quantistico, i cui segreti ha contribuito, tra i primi, a decifrare.
“Genio come Galileo e Newton, Majorana aveva quel che nessun altro al mondo ha. Sfortunatamente, gli mancava ciò che è comune trovare negli altri uomini: il semplice buon senso”.
Momento culminante della mattinata l’intervento dell’illustre ospite, professor Ettore Majorana, il quale ha rapito l’attenzione degli ascoltatori con il suo intervento sospeso fra scienza, fisica e umanità che abbiamo constatato essere tratto distintivo delle persone di cultura.
Con sapienza, maestria e cordialità il professor Majorana ha discusso con i ragazzi di storia, fisica e matematica, sottoponendosi in ultimo alle loro numerose domande, senza tralasciare di fornire dello zio un ritratto affascinante, riassunto nella seguente definizione: Ettore Majorana, una meteora, un esempio, uno scienziato, un eroe, un uomo!
Alla fine dell’intensa e coinvolgente mattinata, il professore Majorana è stato omaggiato dalle mani del professore Chillemi del cartellino che tutto il personale del Majorana porta ormai da sempre come segno identificativo e di appartenenza alla scuola e che ha subito indossato, con grande piacere di tutti i presenti. Infine, si è soffermato ad osservare i lavori realizzati, parte esposti in forma multimediale dagli studenti, parte stampati in formato poster e riuniti in un’esposizione permanente nei locali della scuola e che saranno successivamente pubblicati per intero sul giornale online dell’istituto.
La giornata del 26 marzo ha rappresentato per l’Istituto Tecnico Tecnologico Ettore Majorana un’ulteriore pagina importante della sua storia, ennesima riprova della capacità di fornire a tutti i propri allievi standard elevati nei livelli di conoscenza e una profilatura formativa completa.
Franca Genovese