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Incontro con l’autrice Annamaria Piccione

Sulle note de “La fata” di E. Bennato, giorno 19 marzo, nell’Aula Magna dell’I.T.T. E. Majorana di Milazzo un foltissimo gruppo di studenti ha accolto la scrittrice Annamaria Piccione nell’ambito del “Progetto lettura”, appuntamento fortemente voluto, ormai da dieci anni, dal dirigente scolastico prof. Stello Vadalà.

Il libro di Annamaria Piccione, dal titolo “Chiamarlo amore non si può”, è la raccolta, curata dalla nostra ospite, di 23 racconti in cui le varie autrici narrano, a ragazzi e ragazze, la violenza contro le donne. La riflessione sul libro è stata arricchita da video e filmati che hanno reso frizzante, nonostante il tema, la manifestazione. Le immagini di Cenerentola, sorridente sullo schermo, mentre canta “I sogni son desideri”, si intrecciano a quelle di Pretty Woman a dimostrazione che l’eterno sogno delle ragazzine di tutti i tempi resta il principe azzurro bello, ricco, gentile. I racconti, scritti con delicatezza e leggerezza, rilevano i ragazzi, non mostrano episodi di violenza bruta e cruda, narrano di molestie, si’ subdole e pericolose ma quotidianamente vissute da moltissime ragazze: violenze sottili che “non lasciano lividi sul corpo ma profonde ferite nell’anima”.

Si legge nella seconda  di copertina, infatti, “non è facile crescere, né diventare uomini né diventare donne e noi adulti non vi stiamo offrendo dei grandi modelli. I messaggi proposti dai nostri media spesso denigrano il corpo ed il ruolo di voi ragazze e così facendo offendono e confondono anche voi ragazzi”. Del resto “l’amore si impara e dall’amore nasce il rispetto, questo è sicuro” si legge nel racconto “Lezioni d’amore”.

Gli studenti, a tal proposito, hanno letto alcune riflessioni di Umberto Galimberti in cui lo studioso propone l’educazione alle emozioni ed ai sentimenti come unica strada perché i giovani di oggi diventino gli adulti equilibrati del domani; ed occorre anche, aggiungono gli studenti, l’educazione al genere che corregga l’idea di un maschio prevaricatore. Di ciò deve farsi carico la famiglia, la scuola, la società.

Alla fine del lavoro e delle letture degli studenti l’autrice, chiamata sul palco, dopo un plauso ai ragazzi, ha ribadito che l’unico modo per superare le tante incertezze dell’età ed i tanti pericoli offerti, oggi, ai social network, è la sicurezza di sé, è il privilegiare l’essere sull’apparire, compito non facile in una società in cui solo il luccichio esteriore ci rende apprezzati ed accettati. Annamaria Piccione ha, inoltre, risposto a numerose domande ed ha spiegato che il libro nasce dalla sua esigenza di rendere consapevoli i ragazzi dei pericoli che essi possono incontrare. Un grande applauso, fragoroso ed allegro, da parte di studenti grati e soddisfatti, ha concluso l’incontro che lascerà traccia nell’animo e nella mente di coloro che vi hanno partecipato.

Maria Chillè

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