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Riflettere sulla parità di genere

Venerdì 2 marzo 2018 si è svolto, presso il Museo Didattico “Foscolo”, un secondo incontro, dopo quello di sabato 24 febbraio con le classi prime della scuola secondaria, per riflettere su parità di genere, sesso, identità di genere e stereotipi all’interno di un percorso dal titolo “Rappresentiamo la parità” promosso dal Gruppo Famiglie ex Figlie di Maria Ausiliatrice. L’argomento è stato approfondito dalla dottoressa Maria Rosaria Gelo e lo scopo è stato quello di fare capire ai ragazzi cosa si intende per identità di genere e cosa per stereotipo, cioè l’immagine che appare nel nostro pensiero quando discutiamo su un argomento.

Per esempio quando si parla di Natale immaginiamo subito l’albero, i regali, il panettone… Invece per identità di genere si intende per ognuno la percezione di sentirsi uomo, donna, o qualcosa di diverso da queste due categorie. Con l’aiuto della dottoressa, noi alunni delle classi seconde abbiamo capito ciò attraverso un gioco di ruolo, il quale tendeva a chiarire la nostra opinione in forma coinvolgente. Ci siamo quindi divisi in due tribunali, in cui abbiamo scelto il giudice e l’imputato, mentre gli altri alunni sono stati divisi a loro volta in altri due gruppi: i favorevoli e i contrari. Dopo esserci organizzati in questo modo, la dottoressa ha distribuito dei fogli diversi per ogni tribunale. Nel primo tribunale l’imputato era Francesco, che voleva avverare il desiderio di diventare un babysitter, era scoraggiato dagli amici ma supportato dai genitori. Francesco, dopo aver raccontato la propria situazione, ha dato la parola ai favorevoli e ai contrari, che ovviamente non erano veramente contrari, ma dovevano esserlo per dare più realismo al gioco. Nell’altro tribunale la faccenda proseguiva allo stesso modo, solo che qui l’imputato era Elisa, che voleva qualche giorno realizzarsi come muratore.

Dopo questa prima fase del gioco spettava ai giudici, attraverso una serie di domande lette dalla dottoressa, arrivare al termine della questione creando un discorso secondo il quale si giustificava l’imputato. Quest’attività, oltre che istruttiva, è stata molto interessante e, grazie ad essa, abbiamo appreso molte cose nuove. Secondo il mio parere Francesco ed Elisa, come qualsiasi altra persona, devono cercare di realizzare i propri sogni ed arrivare alle proprie mete senza scoraggiarsi e senza, in particolar modo, dare agli altri la possibilità di rovinare i propri progetti per il futuro. Penso inoltre che, grazie alla presenza del diritto di libertà, ognuno può organizzarsi il percorso per poter raggiungere la propria meta nel modo in cui preferisce, così come penso che non ci sia nulla di strano se i maschietti giocano con le bambole e le femminucce a calcio. Sono solo stereotipi da abbattere per evitare situazioni più pericolose di prevaricazione, intolleranza e pregiudizio.

Souad Rahbib

 Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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