La Filosofia
“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare.” Socrate
Passeggiare conversando, con le mani dietro la schiena su percorsi con un vai e torna, era una delle pratiche più usate dai Greci che, in percorsi il più delle volte serpeggianti, discutevano a voce alta fermandosi ogni tre passi. Non importava lavorare, c’erano gli schiavi a farlo, ma conversare chiedendosi cosa fosse il Bene e il Male, dedicarsi ai piaceri dello spirito era tutto ciò di cui avevano bisogno. Un’abitudine peripatetica che la filosofia greca ringrazia.
La filosofia è una pratica essenziale per l’uomo, serve a fronteggiare i piccoli problemi della vita.
Ma cos’è la Filosofia? Parlarne in breve o dare una definizione ben precisa non è certo facile. Farò un tentativo attraverso un linguaggio semplice e chiaro. L’uomo ha vissuto la sua vita, creando e arrivando a toccare apici positivi di civiltà, attraverso due insegnamenti fondamentali: la scienza e la religione, l’una per studiare i fenomeni della natura attraverso la ragione, l’altra per soddisfare l’intrinseco bisogno dello spirito umano attraverso la ricerca di qualcosa che superi la capacità di conoscenza tramite i sensi e l’intelletto. La filosofia può mettersi tra la scienza e la religione, più vicina all’una o all’altra dipendentemente se si segue la razionalità o la visione mistica delle cose.
La filosofia nasce dal passaggio segnato dal mondo superstizioso dei riti orfici a quello scientifico degli osservatori della natura e il primo filosofo della storia è stato Talete di Mileto, un astronomo che studiava le eclissi solari. Ma se vogliamo pensare che chiunque abbia un pensiero che si elevi sopra i bisogni materiali sia un filosofo, possiamo far nascere la filosofia al Paleolitico quando un giovane cacciatore, soddisfatto e sazio per aver cacciato e mangiato insieme alla sua donna un tenero cerbiatto, sdraiato sull’erba in una notte d’agosto senza luna, cominciò a porsi le domande su cosa fossero le stelle e chi le avesse accese. Un gigante? Un Dio? Ed ecco la filosofia: l’unione tra la scienza e la religione, la curiosità del sapere e la paura dell’ignoto.
Una recente proposta del Sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo, di introdurre lo studio della filosofia anche negli istituti tecnici e professionali, ha suscitato l’ilarità di molti e la meraviglia di tanti. Articoli, oserei dire “stravaganti”, sulla dettagliata spiegazione dell’impossibilità degli studenti dei tecnici ad affrontare lo studio della filosofia, sono stati scritti con l’intenzione di “screditare” tale disciplina poiché nulla ha da spartire con il percorso tecnico e professionale. Credo, invece, che chi sostiene ciò della filosofia ignori tutto, considerandola una materia astrusa rivolta solo agli studenti liceali. Lo studio della filosofia contribuisce alla formazione del pensiero critico in un mondo in cui siamo tutti omologati e impauriti di fronte a chi usa il linguaggio specializzato volto ad aumentare l’importanza e il potere di chi lo esercita; fornisce gli strumenti che consentono di muoversi in modo autonomo e ricercare le soluzioni importanti per sé stessi e per gli altri. I ragazzi sono uguali e diversi ma la diversità non la fa il tipo di scuola scelto. Privare gli studenti tecnici dello studio della filosofia vuol dire privarli del patrimonio culturale su cui poggiano secoli di pensieri. La filosofia, per quanto affascinante e misteriosa, rappresenta la parte più oscura e incomprensibile della vita dell’uomo. Se solo cercassimo di comprenderla un po’ di più, probabilmente saremmo un popolo che si allontanerebbe dalla noia applicata alla cultura e dalla profonda soggezione che ci toglie il coraggio di protestare.
E allora, proviamo a prendere tutto con filosofia!
Marina Piperissa