GIORNATA MONDIALE DEL BULLISMO
Il bullismo è uno dei più gravi problemi che affliggono la società adolescenziale e non. Può essere di tipo fisico ma anche psicologico (perlopiù nel genere femminile). Spesso non si pensa, che dietro a un bullo ci siano problemi seri: la cattiveria e la prepotenza con cui i bulli sottomettono altri ragazzi, sono l’effetto di problemi legati la maggior parte delle volte alla famiglia ma anche la scarsità a rapportarsi e ad approcciarsi con gli altri può indurre un ragazzo a diventare un bullo. Tuttavia, l’umiliazione e l’esclusione di un ragazzo soltanto perché diverso è un atto terribilmente vigliacco.
A mio parere, bisognerebbe creare un contatto con il bullo, bisogna aiutarlo, spiegargli che si deve parlare, raccontare i propri problemi e che essere bullo aiuterà forse ad entrare nel tanto voluto “gruppo” e a sentirsi bene con se stesso, ma è un’azione orribile, un’azione tremenda e sgradevole.
Credo che l’arma migliore per non assumere (inconsapevolmente) comportamenti da bullo sia, prima di dire o fare qualsiasi cosa, mettersi nei panni degli altri, chiedersi “e se lo facessero a me? Come reagirei?”. D’altra parte, i bulli sono persone ipocrite, vigliacche, sfruttano i più deboli per sfogare la propria ira. Le vittime del bullismo tendono spesso a vergognarsi e dunque a nascondere e tenere tutto dentro …è sbagliato. In questo modo si soddisfano soltanto le speranze del bullo, bisogna avere la forza di parlare, bisogna far capire a chi si comporta con atteggiamenti da bullo come ci si sente in modo da farlo smettere. Sperare che questo atto magicamente finisca non aiuta a farlo smettere, perché è necessario lottare, è necessario saper dire NO AL BULLISMO.
Clemente Vincenzo
Classe 3 H