Polonia: legge sull’olocausto
Proteste in Israele
Il senato polacco, nonostante le proteste dell’opposizione, ha accolto nel voto la legge con la quale si può condannare fino a tre anni di carcere chi attribuisce alla nazione la corresponsabilità per l’Olocausto oppure nega i crimini compiuti durante la guerra sui polacchi da parte degli nazionalisti ucraini. Nella votazione erano favorevoli alla legge 57 senatori, 23 contrari e 2 astenuti.
L’espressione “campi polacchi” riferita ai lager nazisti è una “spregevole diffamazione” che “danneggia il buon nome e gli interessi della Polonia” ma la legge approvata dal Parlamento polacco ha avuto l’effetto boomerang di “promuovere questa vile calunnia in tutto il mondo, efficacemente come nessuno ha mai atto prima”. Questo è quanto scrive l’ex premier di Varsavia Donald Tusk, nel suo profilo Twitter privato.
Gli U.S.A., prima dell’approvazione del Senato, avevano chiesto alla Polonia di ripensarci, secondo la quale potrebbe nuocere alla libertà di parola e alle relazioni strategiche. Questo, comunque, non avvenne.
Forti reazioni si sono levate in Israele. Il ministro israeliano Yoav Gallant l’ha definita “un caso di negazione della Shoah, la memoria dei sei milioni di ebrei uccisi è più forte di qualsiasi legge”
La legge è anche già stata firmata dal capo di Stato Andrzej Duda.
Non si può nascondere o dimenticare ciò che è stato, bisogna invece svelare senza paura le brutture di un totalitarismo bieco e spietato per non ricadere negli stessi errori.
Antonio Domenico Bucca
Fabrizio Cilona 3D