martedì, Novembre 5, 2024
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L’orrore delle foibe non va dimenticato

“Il progresso, lungi dal consentire il cambiamento, dipende dalla capacità di ricordare… Coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo.” (George Santayana)

 

Le “foibe”. Cosa sono le foibe? Solo in pochi conoscono questo termine e le vicende storiche legate ad esso, e ancora meno hanno mai sentito parlare del “Giorno del ricordo”, che ricorre il 10 febbraio ormai dal 2005. Si tratta geologicamente di profonde spaccature del terreno, voragini, che si trovano nel Friuli e nella regione carsica, ma esse furono palcoscenico di una terribile tragedia che si svolse tra il 1943 ed il 1945, sul finire della seconda guerra mondiale, quando migliaia di vite innocenti vennero gettate all’interno di queste fosse. Bisogna sapere che nella regione dell’Istria vivevano persone appartenenti ad etnie differenti: italiani e slavi.

Questi ultimi con il regime fascista in Italia dovettero adeguarsi alle leggi che li costringevano persino a cambiare il proprio cognome slavo con uno italiano. Poi, con il passare del tempo, quando l’Italia firmò segretamente l’armistizio con gli Alleati nel settembre del 1943, ebbe inizio l’orrore delle foibe. Vennero condannati tantissimi innocenti, circa 5.000 forse 10.000, non solo uomini ma anche donne bambini vecchi e preti, solo perché i “titini”, i soldati comunisti, volevano cancellare definitivamente ogni traccia del regime fascista e degli italiani in quella regione. I modi in cui le vittime vennero gettate nelle foibe furono terribili: alcune volte li legavano insieme uccidendone uno in modo che cadessero, trascinati, tutti gli altri, e non solo, poichè i superstiti rimanevano all’interno, destinati a morire per il freddo, la fame o la sofferenza. Io credo che questo atto di violenza sia stato ingiusto, senza giustificazioni, e che quanto accaduto non sarebbe mai dovuto avvenire. Subire tali violenze essendo innocenti deve essere stato orribile e, per quanto anche gli jugoslavi abbiano potuto soffrire in precedenza, hanno sicuramente sbagliato a rispondere compiendo questa vera e propria “pulizia etnica”, aggravata anche dall’esodo a cui oltre 350.000 italiani furono costretti quando la situazione divenne definitiva e quelle terre furono assegnate dai trattati internazionali alla Jugoslavia. Credo perciò che sia molto importante che quanto accaduto venga fatto conoscere e ricordato, in modo che nessuno possa più compiere gesti così terrificanti, per nessuna ragione.

 

Rita Chiara Scarpaci

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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