Il Castagno dei Cento Cavalli: il record della natura
In Sicilia, nella provincia di Catania, nel territorio di Sant’Alfio sorge il celebre castagno detto “Castagno dei cento cavalli” che sembra essere il più grande e antico di tutta l’Europa!
E’ ubicato nel bosco di Carpineto nel versante orientale dell’Etna, in un’area tutelata dal Parco Regionale dell’Etna ed è protetto in quanto definito patrimonio nazionale.
Una creatura ultramillenaria che con la sua chioma imponente è entrata nella storia.
La sua storia si fonde con una leggenda in cui si narra che sotto le sue enormi braccia abbia trovato riparo la regina Giovanna d’Aragona e il suo seguito, formato da 100 cavalli e cavalieri che si erano imbattuti in un temporale. Da qui si intuisce il motivo per cui gli viene attribuito questo particolare soprannome.
Possedendo una forma unica e avendo una leggenda a lui attribuita, questo castagno gode di grande notorietà, infatti visitatori e botanici vengono da tutto il mondo per ammirare e studiare la sua composizione.
E’ stato proprio un botanico a stabilire il primato in Italia e in Europa del Castagno dei Cento Cavalli: Peyronal, botanico torinese, secondo cui l’albero ha un’età compresa tra 3000 e 4000 anni. Il castagno catanese ha un diametro e un’altezza di 22 metri. Che sia da record, non c’è alcun dubbio. Oggi si presenta costituito da tre fusti, rispettivamente di 13, 20 e 21 m.
Il libro dei Guinness dei primati ha registrato il Castagno come l’albero più grande del mondo, in quanto nel 1780 furono misurati ben 57,9 m di circonferenza con tutti i rami.
Le prime notizie storiche sul Castagno dei Cento Cavalli sono documentate già nel XVI secolo. Nel 1611 ne parlò Antonio Filoteo, mentre nel 1636, ne «Il Mongibello», Pietro Carrera. Il 21 agosto 1745 venne emanato un primo atto dal «Tribunale dell’Ordine del Real Patrimonio di Sicilia», con il quale si tutelava istituzionalmente il Castagno dei Cento Cavalli ed il vicino Castagno Nave.
Questo documento si configura, in virtù del periodo storico, tra i primi atti – se non il primo in assoluto – di tutela ambientale prodotti in Sicilia.
Nel 1982 il Corpo forestale dello Stato lo ha inserito nel patrimonio italiano dei monumenti verdi, forte di 22.000 alberi di notevole interesse, ed evidenziato tra i soli 150 di eccezionale valore storico o monumentale.
Il 1º ottobre 2006 durante il Convegno Internazionale svoltosi a Sant’Alfio dal tema “L’Unesco e la tutela dei Beni Ambientali per uno sviluppo sostenibile: Il Castagno dei Cento cavalli” si deliberò la dichiarazione dell’albero come Monumento Messaggero di pace con la seguente affascinante motivazione:
“Il luogo, ammirato per la sua selvaggia facies da tutti i visitatori settecenteschi ed ottocenteschi, è stato e continua ad essere simbolo di evocata fertilità. Il Castagno infatti è testimonianza della potenza generatrice della natura fecondante e, a sua volta fecondo e fruttifero, è rinomato universalmente per essere simbolo della forza della vita che nasce e sempre si rigenera. Attorno al suo tronco richiama da tutto il mondo coppie di innamorati e così perenne ed infinito diventa il dialogo tra gli uomini e la natura, in un connubio senza fine che coinvolge insieme la ricchezza e la fertilità dell’albero e del suolo e l’operosità dell’uomo. Rituali e leggende sono legati al Castagno millenario. Ricco di fascino è quel Mito che vuole che in una notte burrascosa una Regina di nome Giovanna sia stata amata dai Cento Cavalieri del suo seguito che con lei avevano trovato rifugio nel tronco del maestoso albero”
Claudia Previti II CBS