E tu che sapore hai?
Nella società moderna si crede che il cannibalismo sia qualcosa di obsoleto, un problema già superato a seguito della civilizzazione. Ma è davvero così? I cannibali esistono ancora?
Per molti motivi la parola cannibalismo cela qualcosa di macabro. Nonostante i divieti e gli interventi di organismi internazionali, al mondo esistono ancora oggi alcune tribù di cannibali. In contesti industrializzati e di benessere può sembrare molto strano o addirittura impossibile, ma esistono tribù che praticano cannibalismo mangiando simili del proprio gruppo di appartenenza o di un altro clan. In alcune zone della Nigeria ad esempio è ancora praticato il cannibalismo strettamente legato al commercio di carne umana.
Le ragioni derivano dal permanere di antiche superstizioni o credenze. Anche in India sono presenti alcuni casi: gli Aghori, monaci del luogo, infatti organizzano rituali a base di carne umana in cerca di illuminazione spirituale. Tuttavia, in contesti più industrializzati, questo fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio, a causa di una droga che prende il nome di “sali da bagno” oggi più comunemente riconosciuta come “droga del cannibale”, composta da un mix di tre molecole che fanno perdere i freni inibitori spingendo al cannibalismo chi la assume. Mentre dilaga la paura sugli effetti devastanti di questa sostanza, si accendono i dibattiti tra chi sostiene che provochi istinti di cannibalismo e chi ritiene che semplicemente acutizzi tendenze già insite nei soggetti che la assumono.
A seguito di numerosi esperimenti infatti il professor Gian Luigi Gessa, neurofarmacologo dell’Università di Cagliari, si è espresso sull’argomento, affermando che le droghe non sono in grado di creare ex-novo degli istinti, ma semplicemente di risvegliarli, anche quelli più perversi come può essere quello di assaggiare il sapore della carne dei propri simili. Forse il progresso ci porterà a un menù di carne umana?
Chiara Destro P. IV B Liceo Scientifico