INSEGNIAMO A SALVARE UNA VITA
Da un paio d’anni la nostra scuola si è dotata di un defibrillatore semi-automatico, con l’intento di garantire al massimo delle possibilità l’intera popolazione scolastica, soprattutto nella considerazione dell’intensa attività sportiva che svolgiamo a scuola. Finora solo pochi di noi erano abilitati all’uso di questo apparecchio e sin dal primo momento, è stato espresso il desiderio di estendere le conoscenze necessarie al maggior numero di persone possibile, nell’ottica della diffusione della “cultura” della rianimazione cardiopolmonare al pubblico.
Il trattamento dell’emergenza cardiorespiratoria comprende tutte le risposte necessarie a gestire gli eventi imprevisti e spesso pericolosi per la vita, che interessano il sistema cardiovascolare o respiratorio al fine ultimo di garantire la sopravvivenza dell’essere umano nell’integrità delle sue funzioni e nel ridurre il più possibile il danno cerebrale da anossia (mancanza di ossigeno).
Il trattamento dell’emergenza cardiorespiratoria è quindi parte integrante di un sistema che si deve estendere a tutta la comunità e deve coinvolgere diversi momenti organizzativi e culturali.
La nostra scuola ha deciso di assumere questo impegno, quest’anno nella programmazione di Scienze Motorie abbiamo inserito il corso di BLS (BASIC LIFE SUPPORT) per cui sarà rilasciato attestato.
Il progetto è andato in porto, all’ITT Majorana di Milazzo, “insegniamo a salvare una vita”.
Abbiamo iniziato con le quinte classi di tutti gli indirizzi e con la quarta dell’indirizzo Trasporti e Logistica, l’opportunità si è presentata con la presenza a scuola del prof. Stefano Genovese, esperto del settore, che ha messo a disposizione la propria professionalità e i mezzi necessari, supportando tecnicamente noi insegnanti.
In palestra, abbiamo organizzato la I lezione, i materassini, un paio di manichini e la possibilità di imparare…
I ragazzi si sono mostrati interessati, incuriositi e motivati; alcuni timorosi di non riuscire pensando fosse troppo difficile, ma la maggior parte è riuscita subito a mettere in pratica le manovre giuste indicate nella spiegazione, peraltro molto chiara ed esauriente, del prof. Genovese.
Abbiamo operato su due diversi tipi di manichini, uno di vecchia generazione, per cominciare a “provare” la compressione e la respirazione bocca a bocca, l’altro più sofisticato, che con un sistema di illuminazione consente di capire quale e quanta pressione sia necessaria per poter far arrivare nuovamente il sangue al cervello con la tecnica di rianimazione.
Nel giro di qualche settimana attiveremo un corso per tutti i docenti, e per quanti fossero interessati un corso più avanzato quello che prevede anche l’uso del defibrillatore (BLS-D) che costituirà un momento non solo di aggiornamento ma di formazione, un momento che va oltre l’interesse della scuola a nostro avvio ,quasi un dovere civico, una crescita culturale, visto che i decessi causati da malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte della popolazione (1 persona su 1000 muore per arresto cardiaco).
Siamo orgogliosi di essere ancora una volta all’avanguardia, ringraziamo di cuore il prof. Stefano Genovese, collega e amico che ha voluto supportarci in questo nostro progetto e ancora una volta la Dirigenza per accogliere sempre le innovazioni proposte.
Cristina Sommella