Il re Mida al nostro OPEN DAY
Giorno 13 gennaio, io e i miei compagni, ci siamo radunati per animare l’open day della nostra scuola, dalle ore 9.00 alle 12.00. I professori con noi alunni hanno organizzato molti laboratori sia manuali, come quelli di tecnologia e arte, che prettamente culturali, come quello a cui ho partecipato io, insieme ai ragazzi delle classi 1° e 2° Sez. E.
Il nostro laboratorio, coordinato dalla prof. Fiorentino, si rifaceva al progetto di mitologia e riproponeva di drammatizzare “Il tocco di Re Mida”.
Mida era un uomo molto ricco, poiché aveva un palazzo tutto d’ argento. Un giorno venne invitato ad un banchetto. Dopo pochi secondi, il re si accorse di camminare su una lastra d’ oro, così scappò e si mise a piangere. Gli dei sentendo le sue urla si domandarono chi fosse e cosa desiderava, Dionisio chiese agli altri chi fosse e così scese sulla Terra per aiutarlo.
Poiché, qualche tempo prima, Sileno, il patrigno di Dionisio si era ubriacato e si era perso fra i boschi della Tracia, due contadini lo trovarono e lo portarono al palazzo di Re Mida. Il re fu clemente con lui e lo tenne per dieci lunghi giorni. Dionisio gli chiese cosa desiderava e lui gli rispose che desiderava che ogni cosa toccasse diventasse oro e così fu esaudito. Appena avuto il potere Re Mida toccò tutto quello che gli si presentava davanti gli occhi. Arrivato l’orario di cena, Mida prese una banana e diventò d’oro, prese una coscia di pollo e diventò d’oro; così chiamò i suoi genitori per farsi consolare e loro lo raggiunsero, ma appena li abbracciò diventarono anch’essi d’oro. Il re disperato chiamò Dionisio, che venne subito e gli chiese perché non fosse felice e lui rispose che non aveva più il calore della propria mamma e del proprio papà; così Dionisio decise di annullare il suo incantesimo e così fu esaudito.
La morale di questo racconto è che nessun oggetto può valere più dell’abbraccio della propria mamma e del proprio papà.
Ho raccontato ai visitatori questa storia con molto coinvolgimento, in quanto mi è piaciuta molto e mi ha fatto riflettere.
Ultimamente si preferiscono nel quotidiano cose materiali come i cellulari, la play station, il pc ……trascurando il calore umano.
Spero che il prossimo anno ci saranno molti bambini iscritti nella mia scuola, perché è davvero un ambiente in cui si imparano sempre cose nuove ed interessanti.
La mia scuola trasforma davvero i muri in finestre.
Claudio Cattareggia 1E
Verona Trento