La storia di Anne Frank
Io sono Anne Frank e questa è la mia storia: ho una sorella che si chiama Margot Frank, ha 16 anni. I miei genitori si chiamano Edith Frank e Otto Frank. Con l’ascesa di Hitler e del nazismo, gli ebrei, in Germania iniziarono ad essere perseguitati. Proprio per questo la vita in Germania diventó molto difficile: ci levarono gli autobus, le auto, le bici e ci toccó andare a piedi. Così mamma, papà e Margot si trasferirono in Olanda, mentre io rimasi con la nonna. Il giorno in cui Margot compí otto anni, li raggiunsi in Olanda e questo fu per lei il più bel regalo di compleanno. In Olanda la vita era molto più semplice della Germania: pattinavamo sempre, e frequentavamo la scuola. Il giorno del mio tredicesimo compleanno i miei genitori mi regalarono Kitty, il mio nuovo diario segreto o meglio l’unica amica del cuore a cui avrei confidato ogni mio pensiero ed emozione. Nel frattempo purtroppo i Nazisti non vollero fermare in Germania la loro folle idea persecutoria e quando entrarono pure in Olanda, divieto dopo divieto, presero tutti gli ebrei e li portarono, trasportati su treni merci, nei campi di concentramento dove venivano selezionati: o morivano subito nelle camere a gas o di stenti per il troppo lavoro, il poco cibo e le torture. Il 6 luglio 1942 la mia famiglia ha iniziato a vivere in clandestinità. Una settimana più tardi si è unita a noi la famiglia Van Pels e nel novembre del 1942 è arrivato l’ottavo clandestino, il dentista Fritz Pfeffer. Vivrò per più di due anni con queste persone tutti nascosti nell’Alloggio segreto che si trovava dietro un ufficio. Sul mio diario inizierò a scrivere del grande silenzio con cui dobbiamo convivere insieme alla perenne paura di essere scoperti. Fortunatamente siamo aiutati da alcuni impiegati e dalle loro famiglie. Queste persone non solo ci procurano cibo, abiti e libri, ma rappresentano, per noi clandestini, l’unico legame con il mondo esterno. Dal giorno in cui siamo arrivammo ho sempre confidato a te, cara Kitty, la difficile la convivenza con altre persone in pochi metri di rifugio. Spesso il signor Auguste Van Daan e la mia mamma mi paragonavano a Margot: “Perché non fai come Margot?” “Ah se prendessi qualcosa da Margot”. Ma c’era una sola persona che mi capiva solo tu, cara Kitty. Dopo un po’ di tempo, ho iniziato a frequentare Peter Van Daan, figlio dei Van Daan, però più che frequentarlo mi sono innamorata. Giochiamo sempre insieme e nessuno dei due può rinunciare alla compagnia dell’altro.
Siamo rimasti per più di due anni lì dentro ma rumorino dopo rumorino il 4 Agosto 1944 i Nazisti ci hanno scovato e vi lascio immaginare cosa fecero di noi.
‘A dispetto di tutto quanto credo ancora che la gente abbia davvero un buon cuore.’ Anne Frank
Carla Ariganello
Istituto Comprensivo 2
Salvo D’Acquisto
Messina