lunedì, Dicembre 23, 2024
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Damone e Finzia

Questo racconto, scritto da Marco Tullio Cicerone, tratta di una forte amicizia tra Damone e Finzia. I due erano amici fin da bambini ed erano legati da un affetto fraterno. Un giorno vengono convocati dal tiranno di Siracusa, Dionigi, il quale era molto arrabbiato dai discorsi che Finzia faceva alla popolazione aizzandola contro di lui. Allora chiamò i due amici e rivolgendosi a Finzia gli disse che le sue parole erano pericolose e che era un traditore perché cospirava contro di lui. Visto che non rinnegava niente del suo pensiero, Dionigi lo condannò a morte, ma prima di morire, Finzia, espresse un ultimo desiderio, ovvero quello di quello di andare a casa per sistemare le ultime cose e dare l’addio a sua moglie.

Finzia cercò di convincere il tiranno Dionigi dicendogli che gli avrebbe lasciato un pegno. Dionigi rise in modo beffardo, allora l’amico Damone fece un passo avanti e si offrì come pegno. Così il tiranno poteva essere sicuro che Finzia sarebbe tornato per la condanna.  Passarono i giorni, ma non si fece vedere, arrivò il momento stabilito, Damone fu portato davanti al boia, allora il tiranno, con tono sarcastico, gli fece notare che il suo amico non aveva mantenuto la promessa con la sua conseguente condanna a morte. Damone ancora una volta ribadì che aveva fiducia nel suo amico e che se non si era presentato certamente gli era capitato qualcosa di brutto. Non finì di parlare che arrivò Finzia spiegando quello che gli era successo e affrontando subito dopo con coraggio la condanna. A quel punto il tiranno rimase colpito dalla profondità di questa amicizia decidendo di farla durare ancora, così li liberò. Dionigi comprese la nobiltà d’animo e la grande amicizia che li univa e chiese come era possibile un sentimento così forte che sfidasse anche la morte!

Il brano ci fa capire l’importanza della vera amicizia, anche se oggi sembra una parola astratta perché siamo presi da altre cose e non abbiamo il tempo per coltivarla.  Personalmente credo in questo sentimento ed amo circondarmi di amici, ma quelli veri sono pochi ed anch’io prima di fidarmi di una persona ci metto del tempo. Un vero amico è quello che non ti tradisce, quello che ti dice la verità a tutti i costi, ma non ti abbandona, insomma è una parte di te!  L’amicizia descritta in questo brano è molto rara, sarebbe bello incontrare un amico come Damone, specialmente nella nostra società dove prevale l’interesse personale e poco l’affetto sincero di un amico. È molto raro trovare un amico sincero e chi lo trova, come sostiene il proverbio trova un “tesoro”.

MARCO FICARRA CLASSE  2 A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO” E. FERMI” SAN FILIPPO DEL MELA

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