venerdì, Novembre 22, 2024
Comprensivo Milazzo 1Istituti della Provincia

Anime e Manga-per Bambini o per adulti?

Che cosa sono?

Il termine “Manga”, in Giappone, sta ad indicare dei fumetti in generale, e, proprio questi, rivestono un ruolo intellettuale ed artistico; mentre, gli Anime, non sono altro che i cartoni animati giapponesi, ma, fate attenzione! Non chiamateli mai così davanti ad un otaku! Potreste ritrovarvi dei Super Sayan in casa pronti ad uccidervi!

Dai, adesso basta con gli scherzi! Esaminiamo le varie tipologie di Anime e Manga:

  • Aniparo (anime parody): rappresenta un sottogenere, utilizzato per lo più nei Kodomo, o in sketch comici. Lo stile è davvero accattivante per i bambini.
  • Cyberpunk: è una corrente artistica sviluppatasi negli anni Ottanta. Si basa su storie fantascientifiche, ambientate in un futuro che vede il mondo in piena decadenza a causa dello spropositato uso della tecnologia; presenta spesso trame drammatiche.
  • Fantasy (Kodomo): è, appunto, molto utilizzato nei Kodomo, si basa su personaggi e storie fantastiche. Presenta trame adatte ai bambini. Un esempio può essere Doraemon, molto famoso in Italia.
  • Fantasy (Shoen/Seinen): questo genere segue delle tappe, nelle quali il/la protagonista ha un obiettivo da raggiungere e durante il viaggio incontra dei compagni, proprio come Luffy (in Italia chiamato “Rubber”) di One Piece.
  • Gekiga: portano storie drammatiche e sono spesso ispirati a fatti realmente accaduti. Fu il primo genere indirizzato ad un pubblico adulto.
  • Gore: questa tipologia è spesso affiancata da una storia fantasy, però prevalgono scene particolarmente violente, che danno ampio spazio alle rappresentazioni dettagliate delle viscere dei malcapitati. Battle Royale ne è un esempio, a cui è anche ispirata la bellissima trama di Hunger Games.
  • Josei: indica gli Anime ed i Manga per un pubblico femminile che ha ormai superato la maggiore età; esso presenta storie realistiche nelle quali le protagoniste sono donne alle prese con i problemi della vita quotidiana.
  • Kodomo: prevede trame semplici, destinate ad un pubblico di bambini, perché, appunto,la parola “kodomo”, significa “bambino”. Un esempio è Kodomo no Omocha (Kodocha), chiamato in “Rossana” in Italia.
  • Maho Shojo: fonde elementi Fantasy (quindi la magia) con il sentimentalismo, tipico dello Shojo. Questa tipologia presenta maghette, streghette ed eroine, come Sailor Moon e Tokyo Mew Mew (chiamato semplicemente “Mew Mew” in Italia).
  • Mecha: ha come caratteristica principale la presenza di robot giganti pilotati dagli esseri umani, proprio come Mazinga Z.
  • Meitantei: si basa su storie “da romanzo giallo”, di cui il protagonista è un investigatore che risolve tutti i casi che gli vengono sottoposti, oppure un ladro che cerca di portare a segno le sue malefatte. I più famosi sono: Detective Conan, Lupin III e Occhi di Gatto.
  • Romakome: solitamente è ambientato in una scuola e rispetta tutti i tipici canoni dello Shojo, pur rimanendo fedele al genere della commedia.
  • Seinen: è un genere indirizzato ad un pubblico maschile e maggiorenne; le tematiche sono spesso complesse e si dà ampio spazio allo studio psicologico.
  • Shojo: è una tipologia per un pubblico femminile superiore agli undici anni. Le tematiche affrontate assumono particolare rilevanza nella sfera sentimentale, mentre le emozioni dei personaggi sono spesso esplicite.
  • Shoen: le trame e le ambientazioni sono diverse e si incentrano sul percorso del protagonista, che deve raggiungere un obiettivo, incontrando sempre nuovi ostacoli, che lo sproneranno a migliorarsi sempre di più. Un esempio può essere Dragon Ball.
  • Spokon: è un genere che fa girare la propria trama attorno ad un determinato sport. Tale genere prevede un’approfondita conoscenza di esso. Alcuni esempi Spokon sono Inazuma Eleven (il mio preferito :3) ed Holly e Benji.
  • Suriraa: è un genere assimilabile al Thriller, con storie a sfondo psicologico, e spesso imperniato di indagini, che vedono coinvolti grandi organismi, quali la CIA e l’FBI, proprio come succede in Death Note.

Come avrete notato, la maggior parte degli Anime e dei Manga sono davvero complessi, ma, adesso, facciamo più attenzione alla psicologia, vediamo le varie personalità:

  • Tsundere: indica uno stereotipo di personaggio arrogante e combattivo, che in seguito si rivela generoso e buono di cuore, come Heric di Kodocha.
  • Mayadere: è un personaggio estremamente pericoloso e violento, che si presenta come un antagonista, che, però, in seguito, cambierà parte.
  • Yandere: indica un personaggio apparentemente dolce, ma in realtà ossessionato dalla persona a cui rivolge le sue attenzioni e capace di uccidere per quest’ultima.
  • Yangire: è un personaggio inizialmente affettuoso, che in seguito si rivela molto combattivo, o persino psicopatico.
  • Cooldere: indica uno stereotipo di personaggio che non mostra alcun sentimento e mantiene un’espressione fredda e distaccata; Levi di Attack On Titan fa da esempio.
  • Dandere: è un personaggio che a malapena aprirà bocca, ma tirerà fuori il suo lato dolce solo in compagnia di qualcuno che lo conosce bene.
  • Tsukkomi: è quel personaggio frustrato, burbero e magari poco apprezzato, che cerca di mantenere una calma apparente.
  • Boke: è chi si comporta in modo stupido, o magari lo è, e non si preoccupa dei voti scolastici e della scuola in generale, solitamente accompagnato da un personaggio tsukkomi e/o tsundere, può diventare davvero pieno di sé.
  • Donkan: è quel personaggio incompetente in materia sentimentale che non riuscirà mai a capire che una persona è attratta da lui/lei, a meno che non vi sia una dichiarazione esplicita.
  • Hetare: è un individuo incapace di prendere decisioni, né di farlo in tempo. Per via del suo carattere viene spesso preso in giro.

Prima avevo accennato al termine “otaku”, che indica, appunto, una persona appassionata di Anime e Manga.

 

Beh…adesso vi starete chiedendo se questi argomenti siano esclusivamente per bambini: la verità è che alcuni Anime ed alcuni Manga presentano delle “scene spinte” appunto perché molti li definiscono “per bambini”, ma, secondo me, dipende tutto da quale si prende in considerazione, perché, sinceramente, non mi sembra il caso di far vedere Death Note o Attack on Titan ad un bimbo, mentre, se per esempio gli si porge davanti un anime come Pokèmon, credo che lo apprezzerebbe davvero.

Alla prossima, gente!

Antonella Sofia

Classe  IC

Scuola Media Garibaldi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.