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L’UOMO E LA MATEMATICA: QUANDO TUTTO EBBE INIZIO!

La parola matematica deriva dal greco mathema e significa “conoscenza, apprendimento”. Molti ragazzi pensano che questa scienza sia lontana anni luce da loro e che non abbiano niente in comune con essa, in realtà la matematica è sempre intorno a noi, in tutte le attività che svolgiamo.

Fin dall’antichità l’uomo ha avuto bisogno di questa disciplina per soddisfare i propri bisogni quotidiani al punto da restarne completamente affascinato, fondamentale ad esempio fu l’uso delle dita delle mani e dei piedi per contare, dando origine alle prime basi di riporto.

I più antichi documenti sono egiziani, risalgono dai tremila ai duemila anni avanti Cristo e contengono regole pratiche per il calcolo. In Mesopotamia, i primi scavi effettuati nel XIX secolo, hanno portato alla luce delle tavolette sumere di argilla scolpite con caratteri cuneiformi risalenti sia alla prima dinastia babilonese (1800-1500 a.C.) che al periodo greco (600-300 a.C.): le tavolette riportano una serie di numeri e rappresentano le offerte economiche per concludere degli affari.

Il primo matematico della storia fu Talete di Mileto, egli apprese dagli egiziani metodi e regole che portò in Grecia. Una leggenda racconta che misurò l’altezza della piramide di Cheope grazie alla similitudine dei triangoli, calcolando il rapporto tra la loro ombra e quella del suo corpo nel momento della giornata in cui la sua ombra sarebbe uguale alla sua altezza. Il primo contributo alla matematica come scienza vera e propria fu portato da Pitagora e la sua scuola nata a Crotone nel VI sec. a.C., vi si attribuiscono le scoperte del teorema sul triangolo rettangolo e una prima considerazione sui numeri irrazionali.

Tra il 400 e il 300 a.C. troviamo invece il trattato di geometria Elementi frutto del lavoro di Ippocrate, matematico greco che ebbe il merito di utilizzare per primo le lettere dell’alfabeto per descrivere le figure geometriche. Ma fu Euclide a dare ordine a tutta la scienza matematica fino ad allora conosciuta: egli, sempre negli Elementi di geometria, espose in forma sistematica e con numerose intuizioni proprie le proporzioni geometriche e la teoria dei numeri. Nella sua opera importò le conoscenze matematiche della cultura babilonese e di quella egiziana, infatti le “sistema” procedendo per definizioni e assiomi, con una esposizione che è rimasta classica per ogni tempo.

Alle origini della matematica araba troviamo il nome di Muhammad ibn Mùsa al-Khwarizmi (metà sec. IX): questi compose il trattato Al-giabr wa’l mu kabala, ovvero Del modo di assestare cose opposte, dalla cui parola iniziale deriverà il termine algebra.

Agli arabi va’ anche il merito di aver mantenuto la continuità del pensiero scientifico dalla matematica greca a quella moderna. L’occidente venne a contatto con la scienza araba grazie a Fibonacci, detto il Pisano, che all’inizio del XIII secolo ebbe l’occasione di conoscere la loro matematica e in particolare il sistema posizionale decimale. L’opera del Fibonacci si diffuse non solo in Italia, ma in tutta l’Europa, risvegliandone l’interesse in tutti i paesi.

La matematica moderna ha avuto origine con il Rinascimento italiano; i grandi architetti che studiarono geometria e statica e gli algebristi del ‘500 come Scipione del Ferro, Niccolò Tartaglia, Ludovico Ferrari e Gerolamo Cardano diedero notevole impulso allo studio dell’algebra. Più tardi Bonaventura Cavalieri porterà un nuovo metodo di ricerca di aree e volumi.
L’analisi infinitesimale sarà inventata da Newton e da Liebniz con l’introduzione del concetto di funzione e di variabile. Infine Cartesio darà una nuova spinta allo studio di questa scienza, fino ai grandi critici del pensiero matematico di inizio Novecento.

 

Michele Alfano 1°C – Scuola Media Garibaldi

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