INCONTRO CON “L’ARTISTA”
SALVATORE DE PASQUALE
ALL’I.T.T. “ETTORE MAJORANA” DI MILAZZO.
Da parecchi anni l’I.T.T. Ettore Majorana organizza “Incontri con l’Autore” per far conoscere ai giovani gli scrittori contemporanei attraverso la lettura, la ricerca, gli approfondimenti, il dialogo ed il confronto diretto con l’autore letterario. Il sei febbraio 2018 è iniziato un nuovo capitolo: “Incontro con l’Artista: lo scultore Salvatore De Pasquale”. Tale incontro è stato organizzato e diretto dai Professori Giovanni Pantano e Rossella Scaffidi e vi hanno partecipato le classi: II A CM, II C BS, II E BS, II B EE, II A IT, II C IT, II A TL.
Salvatore de Pasquale venticinque anni fa, tra l’’88 ed il ’92, ha insegnato Disegno Tecnico proprio in questa scuola ed è l’autore del monumento che svetta ben in vista sul lato sinistro della scalinata d’ingresso.
Questo monumento nel tempo è diventato il logo, il simbolo di riconoscibilità del Majorana. Ciascuno di noi lo ha riprodotto sul proprio cartellino di riconoscimento, e lo stesso campeggia nelle intestazioni di tutti i documenti scolastici.
Salvatore De Pasquale racconta di come, nel periodo di insegnamento al Majorana, vedeva la facciata della scuola “sguarnita”, perciò, fatto un bozzetto del monumento lo propose al Preside di allora, il Prof. Antonino Sciabà, che sostenne e finanziò l’opera. I fondi disponibili erano limitati e le dimensioni del monumento furono ridotte rispetto a quelle preventivate, ma grande fu l’entusiasmo, la disponibilità e la pazienza di chi collaborò alla sua realizzazione.
Il monumento in acciaio è l’espressione di tutte le specializzazioni presenti allora nell’Istituto:
il “traliccio” rappresenta l’Elettrotecnica,
la “ruota dentata” la Meccanica,
la “beuta e la formula H2O” la Chimica.
All’interno della ruota si notano un libro, che rappresenta lo studio dell’Italiano, ed infine un compasso che abbraccia tutte le specializzazioni, ovvero il Disegno Tecnico.
Chi è Salvatore De Pasquale?
Nasce 80 anni fa a Barcellona Pozzo di Gotto da Caterina Ficarra e Giuseppe, un abile falegname, ed è nella bottega del padre che inizia a dimostrare grandi capacità manuali. All’età di undici anni frequenta la scuola serale dove imparò i fondamenti del Disegno Tecnico: le Proiezioni Ortgonali, le Assonometrie, la Prospettiva scientifica. Consegue il diploma dell’Istituto d’Arte a Palermo e quello dell’Accademia delle Belle Arti a Reggio Calabria. Allievo del pittore Nino Leotti e dello scultore Giuseppe Mazzullo nel 1972 espone per la prima volta le sue sculture presso la Galleria Il Fondaco di Messina dove conobbe il Rettore dell’Università di Messina, Prof. Salvatore Pugliatti, che apprezzò molto le sue opere.
Ha partecipato a rassegne d’arte nazionali ed internazionali conseguendo premi e riconoscimenti.
La produzione artistica di De Pasquale può essere considerata moderna ma con dei chiari riferimenti all’arte classica.
Tra le sue opere vediamo la produzione di alcuni bronzetti antropomorfi, caratterizzati da forme dinamiche e di grande contenuto espressivo, e una vasta produzione di sculture in pietra. I materiali utilizzati passano dalla pietra arenaria, morbida e friabile, al granito, pietra durissima ed infine all’ossidiana, pietra vulcanica vetrosa di difficile lavorazione.
Le opere non sono perfettamente figurative, presentano un tratto poroso, quasi un fossile riportato alla luce, un frammento recuperato dall’oblio del tempo. Dalla carrellata di diapositive sulle opere si nota il prevalere della figura femminile, un omaggio alla madre ed in generale alla maternità dove la plasticità delle forme si unisce alla dolcezza e alla pacatezza dello sguardo.
De Pasquale rivolgendosi ai ragazzi afferma che ognuno è un’artista: “chi di voi non ha mai disegnato? Quando sentite dentro di voi la forza e la voglia di continuare lo studio di un’arte, quella forza bisogna coltivarla e portarla avanti”.
Oggi la fotografia ha sostituito il ritratto pittorico dove l’artista poteva esprimere la propria sensibilità e capacità di rappresentazione.
Le nuove tecnologie ci hanno disabituato all’”attesa” che deve intercorrere tra la pietra sbozzata e l’opera finita.
Ma qual’è il significato di “Arte” per Salvatore De Pasquale?
Schopenhauer diceva che fra l’uomo e la natura c’è un velo: il velo di Maya.
La “realtà”, come la percepiamo attraverso lo sguardo, è coperta da un velo che la rende sfocata. Proprio da qui nasce l’Arte.
De Pasquale racconta di aver girato per torrenti ed arenili della provincia di Messina per cercare le forme naturali da cui partire per poi “completarle”con la scultura, ma dopo un po’ si accorse di ricadere sempre nelle stesse forme, soprattutto quelle ovali. Allora cambiò metodo: quando cercava una pietra dapprima la “guardava” e già ne doveva sentire una grande attrazione quasi fosse lei a chiamarlo, poi la “toccava” sentendone un brivido, allora sapeva che da lì sarebbe nata una scultura provando e sperimentando le idee che sorgevano.
Questa era l’Arte.
I ragazzi hanno rivolto all’artista molte domande dimostrando notevole interesse per l’Arte. Qualcuno ha espresso il desiderio di poter fare dei Corsi Artistici nel nostro Istituto ed a questo punto è stato ricordato il Corso “Flash e Pennello” che qualche hanno fa il caro amico e collega Prof. Mariano Perdichizzi organizzava nella nostra scuola.
Paradossalmente i termini Arte e Tecnica, soprattutto nella Grecia Antica, avevano un unico significato: saper fare bene qualcosa. Oggi, con il grande sviluppo delle conoscenze scientifiche i due termini indicano ambiti ben diversi.
Dentro ciascuno di noi c’è sempre un po’ di arte, quella sensibilità che andrebbe coltivata ed aiutata a manifestarsi, dice Salvatore De Pasquale, con semplicità, umiltà ed amore.
Giovanna Mundo