Il valore dell’istruzione
Sin dall’antichità, anche se la scuola non era ancora stata istituita, l’istruzione è sempre esistita sotto varie forme. Da sempre, infatti, gli adulti impartiscono ai giovani le loro conoscenze, anche attraverso il solo tramandarle oralmente.
L’istruzione ha quindi un valore inestimabile e fondamentale e dà un futuro ad ogni persona perché permette di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e di aprire così la propria mente. Essa, inoltre, fa scoprire quell’ “io” talentuoso che ognuno di noi ha dentro poichè istruirsi significa anche conoscersi e migliorarsi. Molti odiano la scuola, c’è chi la considera inutile, c’è chi non ha voglia di apprendere, c’è chi ha subito un trauma scolastico, come un brutto voto anche se aveva studiato, e quindi si rifiuta categoricamente di impegnarsi nuovamente. Ma, se siamo realisti, è proprio dietro i banchi scolastici che si fanno le prime scoperte. Scoperte che riguardano prima di tutto noi stessi. Grazie alla scuola, infatti, sin dalle primissime classi, ognuno di noi riesce ad esprimersi: c’è chi eccelle nella matematica, chi in italiano o in arte e così via.
L’istruzione, dunque, aiuta a tirar fuori le proprie capacità e ci mette così sulla giusta via. È per questo che non si apprendono solo lezioni di fisica o storia, ma vere e proprie lezioni di vita. Questo sembra invisibile ad alcune persone, che cercano di contagiare gli altri con il loro ideale “La scuola non serve.” Tra questi ci sono coloro che sono convinti di poter sostituire l’istruzione scolastica con la superficialità di Internet. Trovo questo assolutamente un’assurdità in quanto i libri e le preziose spiegazioni dei professori, le esperienze con i compagni, in generale il confronto con gli altri, non potrà mai essere sostituito da una macchina. L’istruzione, pertanto, dovrebbe soltanto essere considerata un valore e soprattutto un diritto da apprezzare pensando a quei paesi poveri dove, invece, l’istruzione è ancora un’utopia.
Chantal Coppolino
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.