La memoria è il vaccino contro l’indifferenza
Giorno 27 gennaio di ogni anno non è un giorno qualunque, è il “Giorno della Memoria”. E’ importante perché noi ricordiamo gli ebrei e tutti coloro che al tempo di Hitler furono discriminati, perseguitati e uccisi dai tedeschi. Erano tutte persone innocenti, morti perché non erano “ariani”. Povere donne, anche incinte… tutte uccise, bambini che non sono diventati grandi e che non hanno potuto realizzare i loro sogni… Case, palazzi… tutto distrutto, tutto in fiamme, come i loro progetti. Era un periodo di terrore, che ha causato milioni di morti, vittime senza colpa, e tutto ciò perché? Noi celebriamo questo giorno perché è importante ricordare ciò che è avvenuto in modo che tutto ciò che c’è stato non accada mai più, perché la memoria è il vaccino contro l’indifferenza. Ancora oggi nel mondo sento dire che ricordare non è importante, che bisogna mettere una pietra sopra e andare avanti. Ma come si fa a scordare tutto il male che c’è stato, e che tutt’oggi non è ancora del tutto svanito? Molta gente non capisce la sofferenza che milioni di persone hanno provato nel vedere tutto quell’orrore. E tutto questo è accaduto per colpa di altri uomini, messo in atto dai soldati tedeschi che senza pietà iniziarono ad uccidere chi non era di razza “pura”. Come si potevano sentire i poveri ebrei o le altre vittime mentre non riuscivano nemmeno a reggersi in piedi, non avevano coperte calde, né cibo né acqua, andavano a fare ciò che i soldati ordinavano, morivano “per un sì o un no” che qualcuno pronunciava. Ma secondo voi si può mettere una pietra sopra a tutto questo? Si può andare avanti? Quello che un tempo c’è stato ci ha fatto imparare che non importa di che razza siamo, o il colore della nostra pelle, perché tutti noi siamo uguali, siamo tutti figli dello stesso Dio, e nessuna discriminazione più portare alla sistematica eliminazione di chi viene considerato semplicemente “diverso”.
Ilaria Genovese
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.