venerdì, Novembre 22, 2024
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IL LIMONE TRA CHIMICA E TRADIZIONE

Il succo di limone, si sa, è una bevanda dissetante molto apprezzata, ottenuta dalla spremitura dell’agrume. Molteplici sono i benefici legati al suo consumo: ricco di vitamine antiossidanti, fonte di potassio, antibatterico, idratante e ottimo anche come digestivo. Ciò nonostante recita un famoso proverbio: “il limone è oro al mattino, argento a pranzo, e piombo la sera”.  Sicuramente come in tutti i detti antichi c’è un fondo di verità!  Ma perché può essere fastidioso consumare questo agrume la sera?

Quel che è certo è che il succo di limone, contenendo acido citrico, malico ed ascorbico, è una sostanza acida, quindi è controindicato per coloro che soffrono di gastrite in quanto la sua assunzione potrebbe amplificare il bruciore allo stomaco.

E se volessimo determinarne il grado di acidità?

È qui che ci viene in soccorso la chimica, infatti tramite una semplice titolazione acido-base possiamo quantificare i grammi di acido citrico C6H8O7 presenti nel succo.

Procediamo con l’esperimento: spremiamo un limone, filtriamo il succo e pesiamone un grammo in un recipiente (beuta). Dopo aver diluito con un piccolo volume di acqua distillata e aggiunto un indicatore (fenolftaleina), procediamo con la titolazione aggiungendo goccia a goccia, da una buretta, una soluzione a concentrazione nota di base (idrossido di sodio) fino al “punto di fine titolazione” riconoscibile grazie al cambiamento di colore da fucsia a trasparente della soluzione all’interno della beuta.

Dai calcoli effettuati, dopo la titolazione, la concentrazione di acido citrico nel limone risulta essere del 6%, ciò determina un valore di pH di 2.8.

Abbiamo quindi compreso che il succo di limone è molto acido, ma come si comporta il nostro organismo quando lo ingeriamo?

All’interno del nostro corpo sono continuamente in atto dei processi chimici vitali che necessitano di un rapporto armonico tra acidi e basi, regolato tramite i sistemi tampone che riducono le deviazioni del pH all’interno dei fluidi corporei. Gli acidi in eccesso, assorbiti attraverso il succo, vengono normalizzati dai tamponi e smaltiti dai reni, dal fegato, dalla pelle, dall’intestino e dai polmoni. I sistemi tamponi, però, sono soggetti al ritmo sonno-veglia e alla secrezione ormonale dell’apparato endocrino (insieme di ghiandole presenti nel nostro corpo) che varia a seconda dei ritmi biologici, rallentando la sera. Negli organismi ben in salute, dunque, il consumo di succo di limone non comporta particolari problemi, mentre per chi soffre di problemi gastrici può aggravare il reflusso acido.

Alberto Aricò IV A CM

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