venerdì, Novembre 22, 2024
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Chester Bennington, una morte silenziosamente annunciata

Si è concluso da poche settimane il 2017 anno che come tutti è stato caratterizzato da eventi positivi ed eventi negativi, come la morte del cantante dei Linkin Park avvenuta nel luglio del 2017.

Il 20 luglio è stato trovato morto nella sua casa a Palos Verdes Estates a Los Angeles.

Il cantante Chester Bennington che aveva solo 41 anni. Già da tempo soffriva di depressione e in passato aveva avuto problemi di alcool e droga, aveva anche ammesso di aver considerato il suicidio, perché da bambino era stato vittima di violenze e abusi da parte di un uomo più grande di lui. Chester Bennington aveva dentro molte ferite mai rimarginate. Come tanti bambini che subiscono abusi aveva sviluppato una fragilità che gli permetteva di cogliere ogni sfumatura dell’animo umano anche la più delicata, ma che fa sì che lo rendeva fragile come una lastra di vetro, soffriva inoltre di depressione una malattia difficile da riconoscere, da accettare, una malattia atroce, un cancro che cresce lentamente e che priva della voglia di vivere e di amare. La musica e l’amicizia degli altri componenti della band gli davano sollievo. Chester avrebbe voluto scappare, volare via, ma doveva lottare e lo faceva con la musica e con i testi. La rabbia che aveva dentro, il peso di un mondo forse troppo difficile da sostenere si sentono sempre, sono presenti nelle sue canzoni. Canzoni che nell’ultimo periodo con l’ultimo album, intitolato “One More Light” hanno in qualche modo annunciato il suo addio al mondo. Alla fine non è riuscito a vincere sulla morte, come cantava nella canzone “Iridescent” a lasciare andare via tutta la tristezza e la disperazione e il mostro che aveva dentro è riuscito a vincere.

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