Il fumo, una dipendenza che può uccidere
Le cause delle morti precoci oggi sono molteplici, ma una in particolare è da ricercare in un’abitudine, un “vizio” apparentemente innocuo e invece molto nocivo per la salute: il fumo. Il tabagismo, l’atto di bruciare le foglie secche della pianta del tabacco e inalarne il fumo, può essere provocato da una ricerca di benessere, da bisogno di sfogo o senso di rabbia oppure da incoscienza, ma si ignora o si finge di ignorarne i danni possibili e che molte volte esso arriva a togliere la cosa più importante ad un uomo: la vita. Il fumo di tabacco, infatti, oltre a contenere i combustibili per il fumo, contiene nicotina, che può causare nel fumatore un temporaneo miglioramento della memoria, dell’umore e un’accentuata velocità dei riflessi, ma i residui delle sigarette si depositano inevitabilmente nei polmoni deteriorandoli o danneggiandoli fino alla malattia estrema: il tumore. Vista la provata correlazione tra fumo e cancro ai polmoni o malattie respiratorie, molti paesi regolano o limitano la vendita o la pubblicità delle sigarette, così come lo stesso fumo è ormai anche vietato nella maggior parte dei luoghi pubblici, ma ciò non basta. Non bastano le immagini orrende sui pacchetti di sigarette a scoraggiare chi fuma, perchè il fumo ha come un “potere” ipnotico sul fumatore perchè crea una dipendenza fisica e psicologica duratura per la vita, molto difficile o quasi impossibile da togliere. Se dipendenza significa, oltre ad un bisogno fisico legato all’azione della nicotina sulle cellule cerebrali, semplicemente il rimanere legati alla ripetizione ciclica di un comportamento che diventa un’azione importante e frequente durante il corso della giornata, si fuma allora anche abitudine, per iniziare la giornata, per distrarsi da ciò che succede durante il giorno, per finire in relax la giornata stessa… Quando le ragioni che spingono a inalare tabacco aumentano anche psicologicamente per stress o depressione, si arriva a perdere il controllo e a iniziare a fumare prima di compiere qualsiasi azione quotidiana. Per queste e altre ragioni, per un fumatore diventa impossibile smettere. Purtroppo da sempre il fumo esercita nei ragazzi, soprattutto adolescenti, un’attrazione pericolosa perchè si tende a provarlo per sentirsi “grandi” oppure per non sentirsi esclusi da un gruppo, poichè spesso chi fuma viene quasi visto con “ammirazione” e chi non lo fa viene emarginato. Nonostante l’educazione a scuola e le informazioni sui rischi di malattie, i ragazzi, con la loro incoscienza, ci provano lo stesso pensando “smetto quando voglio”, e invece finiscono in trappola, magari come i loro stessi genitori. Il numero di fumatori in Italia, quindi, nonostante le morti per cancro e i divieti, va sempre ad aumentare, specie tra i giovani e le donne, ma spero vivamente che chi fuma capisca il pericolo e si allontani prima possibile da questa orribile catena che rischia di fargli perdere il bene più prezioso: la vita.
Elena Ferrara
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.