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GIUDIZIO E PREGIUDIZIO

Il pregiudizio è un giudizio che diamo su qualcuno o qualcosa prima ancora di conoscerli.

Siccome spesso quello che non conosciamo ci mette paura, il pregiudizio è in genere negativo: per difenderci da quello che è diverso da noi, lo giudichiamo cattivo, brutto, pericoloso.

Prima di esprimere un parere su una cosa o una persona che non conosciamo, dovremmo cercare di farci un’idea di persona, senza farci influenzare da quello che pensano gli altri o da quello che si dice in giro.

Solo allora potremo davvero dire: mi piace, non mi piace, voglio o non voglio averci a che fare.

Se ad esempio un ragazzo italiano incontra un africano, senza ancora conoscerlo può avere dei pregiudizi sugli africani in base a un’idea che egli ha già degli africani oppure cercare di conoscerlo davvero e poi decidere se gli è simpatico o no, se vuole o no essergli amico in base al suo carattere e non in base al fatto che sia africano.

La stessa cosa si può dire per un ragazzo del Nord e uno del Sud o per un ragazzo di città e un ragazzo di un piccolo paese.

Le amicizie più grandi e più belle sono nate spesso tra le persone in apparenza più diverse.

Ci siamo mai chiesti come ci vedono gli altri?

Che giudizio (o pregiudizio) avranno sugli italiani gli abitanti degli altri Stati europei? O quelli di altri continenti, come i cinesi, gli americani, gli africani? Solo per fare un esempio, i ragazzi italiani non sanno che i cinesi, quando sono venuti in contatto con gli europei, li chiamavano “uomini dai lunghi nasi”. Infatti gli europei hanno nasi in media più lunghi dei cinesi.

Però nessun ragazzo europeo si rende conto di avere un naso esageratamente lungo, e caso mai pensa che siano gli orientali ad averlo troppo corto. Abitudini che possono sembrare naturali per gli abitanti di un determinato luogo possono apparire strane e orribili al visitatore, e viceversa.

I grandi esploratori del passato hanno sempre notato alcune “strane” abitudini dei popoli visitati.

I viaggiatori più attenti, però, come ad esempio Marco Polo, che viaggiò molto in Oriente, si resero conto che si trattava comunque di esseri umani anche se avevano usanze e culture diverse.

Oggi, con la globalizzazione, i viaggi e gli spostamenti di persone e cose, le abitudini, sia alimentari che di altro genere, si vanno uniformando. Probabilmente in qualsiasi luogo del mondo è possibile mangiare la pizza o il panino con l’hamburger, ma, allo stesso tempo, è bello che ogni luogo abbia le proprie caratteristiche che lo rendono unico e diverso da tutti gli altri.

In Italia spesso gli stranieri sono oggetto di pregiudizi che sfociano in comportamenti razzisti. Spesso in TV sentiamo di persone che non vogliono affittare case agli extracomunitari, di datori di lavoro che pretendono di dare una paga più bassa agli immigrati, di stranieri accusati di rapine e delitti senza che ci siano prove, ma solo per il colore della pelle.

Quando sentiamo storie come queste dobbiamo ricordare che non bisogna giudicare le persone in base a dei pregiudizi e che un tempo erano gli italiani a cercare fortuna all’estero e ad essere accusati di pigrizia, disonestà, violenza, ecc.

Probabilmente, allora come oggi, alcuni immigrati cadono più facilmente nelle maglie della delinquenza e della criminalità. Ma non bisogna mai dare giudizi generalizzati, ed essere capaci di valutare caso per caso, persona per persona. Onesti e disonesti, buoni e cattivi non sono né gli immigrati né gli italiani, ma i singoli individui.

Finche’ non ci saranno piu’ cittadini di prima e seconda classe in nessuna nazione,

finche’ il colore della pelle di un uomo non sara’ irrilevante quanto il colore dei suoi occhi,

finche’ i diritti umani basilari non saranno garantiti per tutti, senza discriminazioni di razza,

fino a quel giorno, il sogno di una pace duratura, di una cittadinanza che sia mondiale, e di regole di moralita’ internazionale, rimarra’ null’altro che un fuggevole miraggio, da rincorrere senza essere mai raggiunto”.

Haile Selassie I
Discorso tenuto alle Nazioni Unite a New York
4 ottobre 1963

 

Marialaura Aragona

Francesco Pinizzotto

Classe 1A  Scuola Secondaria di primo grado “Garibaldi”

Milazzo

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