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Cosa significa per me il Karate

Il Karate è un’arte marziale originaria di Okinawa che trae origine dall’unione di due arti marziali: il Te isolano e il Kempo’ cinese e prevede la difesa a mani nude.Per arte marziale si intende una tecnica di combattimento – dal dio Marte Nel passato, erano solamente gli uomini a studiarlo e praticarlo, ma con i secoli, anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.

Il Karate si è tramutato, per l’uomo, in un insegnamento a diventare forti modellando il carattere, guadagnando la capacità di sorridere e quella di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri. Sembra ieri che per la prima volta ho intrapreso questa bellissima esperienza del karate, infatti, i miei ricordi sono vivi come se questi tre anni non fossero mai trascorsi.

Un pomeriggio dell’estate 2015, mi trovavo in macchina con mio fratello Simone che è quasi quindici anni più grande di me, e che mi stava accompagnando in una nuova palestra che da poco un suo amico, Davide, aveva inaugurato.

Appena arrivato in palestra, ho subito incontrato un maestro di karate di nome Francesco, che stava allenando un bambino mio coetaneo.

Vedere quegli allenamenti mi facevano pensare a come poteva essere la mia vita se avessi potuto conoscere quelle tecniche.

Infatti, le mosse del karate, che è una disciplina anche molto difficile, possono essere di aiuto nella vita di tutti i giorni per sapere come difendersi e non solo, ti aiuta a sentirti più sicuro di te e più forte.

Però, non può essere usato in una rissa con qualcuno, perché è contro legge, ma, se non ne puoi fare ameno, può rientrare nel codice della difesa personale.

Un’altra indicazione fondamentale del karate è quella che devi stare attento a come lo pratichi, infatti si studiano delle mosse molto potenti, che potrebbero addirittura far morire l’avversario, per questo il karate non è semplice.

Tornando a quel pomeriggio, mi ricordo che il proprietario della palestra, ha proposto a mio fratello, di farmi fare una lezione dimostrativa e poi avrei potuto scegliere se continuare o meno.

Ricordo che in un primo momento non sentivo la stanchezza della lezione, probabilmente l’avrei sentita l’indomani, ma, ricordo anche di aver esercitato alcun tecniche base che riguardano movimenti coordinati di braccia e gambe.

Credo che durante quella lezione, l’entusiasmo abbia lasciato il posto alla noia di dover seguire il maestro, che nominava mosse dai nomi giapponesi e che spesso gridava contro di chi non stava attento e parlava con gli altri compagni.

Certo, il karate più che uno sport, può essere considerato come una disciplina e questo significa che ti devi abituare ad un ritmo che non ti permette di fare ciò che vuoi.

Nonostante questo, alla fine della lezione mi sono salutato con il maestro, dicendogli che mi sarei fatto sentire.

Per una serie di accaduti, ho successivamente scoperto che, il maestro che mi aveva fatto la lezione di karate era il fidanzato di una conoscente di mia madre, per cui, quando i miei genitori sono venuti a conoscenza di questo, a distanza di qualche mese dalla prima lezione, hanno deciso di iscrivermi nella nuova palestra di “fudokan” che nel frattempo, il maestro aveva aperto, proprio a due passi da casa mia.

E da qui inizia la mia passione per il karate…passione che ancora non si è spenta anzi si accende sempre più.

Gabriel Visalli,

I B scuola media   G. Garibaldi

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