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L’attualità dei Promessi Sposi.

Perché il romanzo storico “i Promessi Sposi” è ancora attuale? Sembrerebbe anacronistico per noi ragazzi rivederci nelle vicende dei personaggi così lontani nel tempo; poveri, senza cultura e con un futuro modesto, fatto di umili lavori come il filatore di seta o il contadino, capaci di affrontare sacrifici enormi per vivere. Eppure, scorrendo il romanzo, emergono i palpiti amorosi della timida e devota Lucia, la rabbia impetuosa e affettuosa di Renzo, il grande cuore di Fra Cristoforo, la cieca prepotenza dei dominatori spagnoli… Ebbene, tutto questo esiste ancora, è una trama che cambiando contesto, potrebbe essere riscritta per i nostri tempi. E ancora, se riusciamo ad emozionarci pensando ai pericoli gravi in cui incorre Lucia, agli incontri sbagliati, al rapimento, che differenza troviamo, rispetto al destino di tante ragazze di colore messe in strada dai trafficanti? Oppure, per parlare di un’altra grande figura del romanzo, Don Abbondio; quanti codardi, quanti vasi di terracotta in mezzo a tanti vasi di ferro troviamo nella società odierna? Quanti preti senza una reale vocazione? In quanti avvocati Azzecacarbugli che difendono solo i più forti ci potremmo imbattere? Quante persone che non si assumono alcuna responsabilità, nemmeno quelle più obbligatorie? Quante madri che piangono la morte prematura dei figli, come la dolcissima madre di Cecilia? Quanti uomini che chiudono con un passato poco dignitoso e si convertono ad una nuova vita come l’Innominato? Quanti scellerati come Egidio che si prendono gioco di donne indifese? Ecco il perché dell’attualità dei Promessi Sposi, che raccolgono i valori della nostra società e che il Manzoni ha voluto insegnare alla nazione italiana che stava nascendo.

Il successo del capolavoro riprende le trame avventurose, sentimentali ed appassionanti, utilizzando un linguaggio vivo piaciuto al pubblico, sia all’epoca della pubblicazione ma anche successivamente. Proprio come testimoniano le riduzioni cinematografiche e televisive. Tra i film ricordiamo la classica versione del 1941 diretta da Mario Camerini la cui sceneggiatura fu affidata a Riccardo Bacchelli e Ugo Ojetti, grande produzione della Lux girata a Cinecittà dopo una ricostruzione dettagliata della Milano del Seicento. Quella del 1967 per la regia di Sandro Bolchi trasmessa in otto puntate: a rivestire i panni di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, erano Nino Castelnuovo e Lucia Pitagora, questa fu senza dubbio la più famosa riduzione in campo televisivo. Una seconda produzione per la televisione nel 1989, pur godendo di innumerevoli benefici non ebbe lo stesso successo mentre avvenne il contrario nello stesso anno, a “La vera storia dei Promessi Sposi”, famosa parodia firmata dal trio comico Solenghi, Marchesini e Lopez. Nel 2000 invece i Promessi Sposi diventano un musical; la vitalità del romanzo è rappresentata anche in versioni e fumetti da quelle più solenni a quelle più divertenti come le famose disneyane “i promessi Paperi” e i “promessi Topi” Il grande scrittore Italo Calvino diceva che un classico non smette mai di dire quello che ha da dire, e questa citazione è valida senz’altro per lo straordinario romanzo di Alessandro Manzoni.

Eloisa Angemi

classe III B

Scuola media Garibaldi

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