La meteorologia: la mia passione
Mi chiamo Giuseppe Visalli, ho 19 anni e nel luglio del 2017, dopo aver frequentato la VAEC presso l’I.T.T.” E. Majorana” di Milazzo, ho conseguito il diploma di Perito elettronico.
Dopo un normale periodo di riflessione ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Fisica presso l’Università degli studi di Messina, per avere l’opportunità di approfondire le conoscenze e soprattutto di specializzarmi nella scienza di cui sono appassionato da molti anni, la Meteorologia.
Questa passione nacque nel 2005 quando avevo solamente 7 anni e frequentavo il secondo anno della scuola elementare.
Ricordo perfettamente che l’input mi venne dato da un compito assegnato dalla maestra di Matematica: annotare su un foglio le condizioni meteorologiche che si osservavano ogni giorno dalla finestra e trascriverle su una tabella tramite colorazioni diverse.
Da quel momento scattò in me la curiosità di approfondire e osservare ogni giorno le condizioni meteorologiche e cominciai a pormi le domande più disparate e anche, apparentemente, banali: Come mai il tempo cambia ogni giorno? Cosa dà il colore alle nuvole? Cosa provoca il vento?
Ovviamente in quegli anni, non avendo nemmeno l’accesso ad Internet, le domande rimanevano senza una precisa risposta, mentre dentro di me fiorivano numerose idee e ipotesi che scaturivano dalle continue osservazioni.
Ricordo che mio zio, conoscendo la mia “passione”, per Natale mi regalò una stazione meteo giocattolo che assemblai velocemente ed iniziai a registrare i primi dati concreti, dopo mesi di sole ipotesi: fu per me un gran bel momento!
La situazione subì un’autentica rivoluzione quando iniziai a navigare sulla rete Internet.
I miei coetanei cercavano su Google giochi e software per disegnare mentre io ero lì a cercare immagini satellitari, previsioni meteo e cose simili.
Crescendo, iniziai ad approfondire quella che era ufficialmente diventata la mia passione e acquistai vari testi che trattavano la meteorologia con semplicità, ma senza tralasciare il rigore scientifico, mentre su Internet potevo avere accesso a qualsiasi sito, forum o discussione che aveva come tema la meteorologia.
L’iscrizione a Facebook mi aprì un altro mondo perché per la prima volta riuscivo a contattare altre persone che nutrivano la mia stessa passione; da quel momento potevo quindi confrontarmi con persone più esperte, che potevano fornirmi anche quei piccoli “segreti del mestiere “che prima non conoscevo.
In terza media dovetti affrontare come tutti la fatidica e difficile scelta della scuola superiore da frequentare: scelsi proprio l’Istituto Tecnico “Ettore Majorana” perché mi sembrava una delle migliori realtà scolastiche della provincia e anche perché, dopo il diploma, mi avrebbe dato l’opportunità di inserirmi direttamente nel mondo del lavoro. Scelsi quindi la concretezza piuttosto che seguire la mia passione, comunque consapevole del fatto che avrei potuto riprendere eventualmente quella strada al momento della scelta universitaria.
Con gli anni, intanto, cresceva in me la voglia di far diventare quella passione un vero e proprio lavoro e per così, dopo il conseguimento del diploma, ho scelto di iscrivermi in Fisica, pienamente consapevole della difficoltà del corso ma anche delle mie potenzialità e della mia voglia di diventare la figura professionale che ho sempre desiderato essere fin da bambino: il meteorologo.
Nonostante la strada per diventare “qualcuno” sia ancora molto lunga e le conoscenze da apprendere siano ancora tantissime, nel corso degli anni ho acquisito una buona esperienza nell’esaminare ogni singolo fenomeno atmosferico che si sviluppa nell’ambiente intorno a noi e a formulare previsioni di buona qualità. Tutto questo è stato possibile grazie a tre fattori fondamentali: la curiosità, l’esperienza e infine il mondo del web.
La curiosità mi ha permesso nel corso degli anni di approfondire ogni particolare che osservavo in cielo e di avere quella “sete” di conoscenza che nutriva la mia passione.
L’esperienza si è sviluppata nel corso degli anni grazie alle continue osservazioni ed al confronto con persone più esperte e competenti di me. L’esperienza ha un ruolo fondamentale nella meteorologia perché permette ad un comune appassionato della scienza (non in possesso di nozioni teoriche sulla fisica dell’atmosfera) di cimentarsi nella previsione con risultati discreti.
Il web invece, se usato a dovere, rappresenta un potentissimo mezzo utile ad apprendere nuovi argomenti e a ricercare tutti gli strumenti necessari per “fare “la previsione.
Il “lavoro” dell’appassionato meteo può essere paragonato a quello di un artigiano che, con pazienza e con strumenti non molto potenti, si cimenta a realizzare prodotti anche di ottima qualità, che servono non solo ad egli stesso ma anche a molta altra gente. La previsione, oltre ad avere la semplice funzione informativa relativamente alle condizioni climatiche, è anche un mezzo salvavita: nel nostro Paese, dove i mezzi di prevenzione sono carenti, una previsione ben fatta su eventi estremi in arrivo può evitare molti danni e soprattutto tante vittime.
In considerazione di ciò, nel gennaio 2017, ho creato una pagina Facebook che oggi conta oltre 2000 “mi piace “su cui scrivo dei post contenenti informazioni meteorologiche riguardanti esclusivamente il comprensorio milazzese. Ho deciso di dedicare l’attività della pagina ad un territorio molto piccolo perché in rete se ne contano a centinaia ma nessuna con il “raggio d’azione” che comprende la città di Milazzo. Pagine di questo genere hanno un successo molto limitato perché alla gente interessa soprattutto il prodotto finale (cioè sapere com’è il tempo) mentre sono davvero poche le persone che si interessano ai meccanismi che portano a quel risultato; questo deriva anche dalla rarità di questa passione, decisamente impegnativa e troppo noiosa per molti.
Quello che cerco sempre di fare è spiegare la meteo con semplicità ma con la massima serietà
e il massimo rigore scientifico, caratteristiche che ultimamente si sono perse completamente in molte delle testate giornalistiche nazionali o nei siti specializzati, che usano un linguaggio completamente estraneo al mondo scientifico solo ed esclusivamente per strappare più click possibili e per “fare cassa” senza pensare minimamente alla banalizzazione estrema a cui sottopongono una vera e propria scienza.
Ma come si fa una previsione?
Beh, non è nulla di eccezionale ma le difficoltà che si incontrano sono molte e sono dovute principalmente alla complessità dei meccanismi che regolano l’atmosfera e che talvolta mandano in tilt i software che devono generare un modello dell’atmosfera per ricrearne le condizioni prevedibili. Ovviamente qui si entra in un argomento molto lungo da spiegare e che comprende tecnicismi poco familiari ai più.
In sintesi, il lavoro del meteorologo consiste nel prelevare e analizzare i dati recepiti dalle stazioni meteo sparse su tutto il territorio per formulare previsioni che si basano sui prodotti rilasciati dai software adibiti alla simulazione dell’atmosfera futura a partire da quei dati iniziali.
Il grande colonnello Andrea Baroni nella sua citazione “la meteorologia è una scienza inesatta che elabora dati incompleti con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili “riuscì a condensare perfettamente in una frase tutte le difficoltà che si incontrano nel formulare una previsione soddisfacente, che rispetti tutte le leggi e le tempistiche dettate dal caos che regna nell’atmosfera.
L’emozione che provo quando si verifica un evento da me previsto, dalla grandinata al temporale, è impareggiabile ed è rimasta immutata da quando, più di 10 anni fa, osservavo con stupore le nubi che si muovevano in cielo. E quando, invece, si verifica un evento non previsto, quello che alla gente può sembrare una seccatura che intralcia i piani, per un appassionato è un momento che fa riflettere su quanto sia potente ed imprevedibile la natura.
Giuseppe Visalli, ex alunno del “Majorana