lunedì, Dicembre 23, 2024
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IL POTERE DELL’ISTRUZIONE

[aesop_quote type=”block” background=”#ff0000″ text=”#ffffff” width=”content” align=”left” size=”1″ quote=”L’istruzione è l’arma più potente che possiamo usare per cambiare il mondo” cite=”Nelson Mandela” parallax=”off” direction=”left” revealfx=”off”]

 

L’alfabetizzazione è da sempre stata fenomeno globale, dai tempi dell’antica Grecia fino ai giorni nostri. Oggi, in particolare assume una rilevante importanza, soprattutto per la incisività che lascia all’interno della società, una società ormai evoluta e molto più dinamica rispetto a quella di qualche secolo fa.

Il concetto di istruzione odierna si fonda su affermazioni risalenti al periodo illuminista, durante il quale si sosteneva che l’educazione dell’umanità avrebbe consentito il progresso e il trionfo della ragione contro l’oscurantismo e la violenza.

Proprio per questo nel Settecento vennero istituite diverse scuole pubbliche gestite dai vari Stati. In territorio europeo, nel 1774 venne approvata una riforma che prevedeva l’obbligo scolastico per i bambini di età compresa fra i 6 e i 12 anni e, con la Rivoluzione Francese, si affermò una nuova idea della scuola, secondo cui l’istruzione primaria doveva essere obbligatoria e gratuita.

Oggi la formazione scolastica nell’Occidente è talmente diffusa da sembrare “scontata”.

Difatti, l’analfabetismo è un fenomeno che caratterizza una parte infinitesima della popolazione totale.

Nonostante ciò, esiste ancora l’analfabetismo!

Soprattutto nei Paesi al di sotto dell’equatore, nei Paesi del sud del Mondo, il tasso di analfabetismo è estremamente superiore rispetto a quello dei paesi Occidentali. Dati statistici affermano che solo il 3% dei bambini riesce a completare la scuola elementare, specialmente a causa della forte povertà delle relative famiglie. Basti pensare che la dimensione media di una classe di prima elementare in Malawi è di 130 alunni. In media un libro di matematica è condiviso da 13 o più alunni, e molti di loro sono costretti a fare i compiti per strada sotto lampioni pubblici, dato che non hanno luce in casa.

La mancanza di istituzioni e personale valido e competente fa sì che coloro che abitano in certe zone del mondo siano molto più arretrati rispetto agli Occidentali.

Tale arretratezza ha determinato nella storia l’origine della schiavitù che, ancora oggi, nonostante i nostri civilissimi tempi, è presente in diverse parti del mondo e in diverse forme.

La schiavitù, in questo caso, rappresentò per la storia l’ennesima manifestazione di “ignoranza” umana; in quanto in essa le due parti interessate, schiavo e padrone, rispecchiavano pienamente l’istruzione del periodo, da una parte colui che la possibilità di studiare non la ebbe e che dunque era costretto a sottomettersi al potere del padrone, dall’altra invece un figlio della cultura che di essa ne aveva fatto vergogna dell’umanità.

Un popolo, quindi, che non ha una formazione scolastica è molto più semplice da controllare!

La cultura deve essere intesa da tutti come quel motore di cambiamento, di crescita e agente di cittadinanza che consente ad ogni essere umano di vivere pienamente in libertà e consapevolezza. Può ancora essere paragonata la cultura ad un’arma? Sicuramente sì.

E come tutte le armi anche la cultura e l’istruzione richiedono un giusto e adeguato uso: unicamente ed esclusivamente la guerra all’analfabetismo.

 

Ivan Chiofalo, Giovanni Gambino IV A MM

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