La Belle Époque: tra progresso e benessere
La Belle Époque, cioè “i bei tempi”, è il periodo compreso tra la fine 1800 e gli inizi del 1900, fu un periodo di pace e benessere generale, caratterizzato dalla scoperta di nuove tecnologie in campo scientifico e industriale. Questa espressione indicava la vita brillante nelle grandi capitali europee, le numerose esperienze artistiche e un totale miglioramento della vita quotidiana. L’Europa viveva dunque in un clima di euforia generale, di spensieratezza, di ottimismo e di fiducia nel progresso che aveva favorito la ripresa della crescita industriale ed economica che coinvolse anche le classi meno abbienti. Si crearono nuove occupazioni e anche le donne iniziarono ad accedere al mondo del lavoro. Numerosi progressi furono compiuti nei diversi ambiti; ad esempio, in campo medico, lo sviluppo del vaccino contro la tubercolosi, gli antibiotici e i raggi X permisero il miglioramento della qualità della salute e dell’igiene. L’estensione della rete ferroviaria mondiale (1913), la quale raggiunse il milione di chilometri, migliorò la vita quotidiana di tutta la popolazione poiché permise il raggiungere lunghe distanze; con il treno Orient Express, inaugurato nel 1883, si collegò Parigi a Costantinopoli (l’attuale Istanbul).
Inoltre, nel 1876, la Germania vide la nascita del motore a scoppio, il quale velocizzò gli spostamenti di persone e merci. Esso fu utilizzato per creare motociclette, automobili e per la progettazione del primo aeroplano.
Inizialmente le automobili avevano un prezzo molto elevato poiché prodotte artigianalmente, infatti erano riservate solo all’alta borghesia, ma con la produzione in serie, intrapresa negli Stati Uniti d’America da Henry Ford, le automobili divennero meno costose e quindi accessibili a più persone.
La produzione in serie prevedeva la catena di montaggio, ossia la suddivisione del lavoro in varie operazioni e ciascuna di esse era affidata ad un lavoratore che doveva appunto svolgere un lavoro ripetitivo e meccanico. Lo scopo di questa nuova organizzazione del lavoro era di aumentare i profitti, con un lavoro svolto più velocemente ed una diminuzione dei costi. A seguire, un’altra invenzione di fondamentale importanza fu l’aeroplano. Artefici di questa nuova realizzazione furono i fratelli Wright i quali progettarono il Flyer 1 (il primo aeroplano) che venne fatto volare nel 1903 per un volo iniziale di 36 metri. I progressi furono rapidi e nel 1909 venne realizzato il primo volo sul canale della Manica. Il trasporto marittimo fu invece caratterizzato dalla costruzione di transatlantici sempre più grandi e sfarzosi. Questi risultati provenivano dalla combinazione tra industria, scienza e tecnologia. Inoltre, in Italia, nacque il radiotelegrafo per opera di Guglielmo Marconi; esso venne introdotto con successo sul mercato ed impiegato anche sulle navi.
Il settore che si sviluppò maggiormente fu quello delle comunicazioni con l’invenzione del telefono. Questo strumento di comunicazione venne ideato dall’italiano Antonio Meucci ma prodotto a livello industriale negli Stati Uniti contemporaneamente alla nascita del motore a scoppio in Germania (1876). Il telefono permise alle persone di poter comunicare tra di loro anche a lunghe distanze. Il progresso non era più una teoria dettata da filosofi ma era diventato realtà.
La Belle Époque fu anche l’età nella quale lo sport si diffuse fra le classi popolari. La diffusione dell’interesse nello sport è dovuta soprattutto all’opera dei giornali specializzati del tempo che associavano lo sport all’idea di uomo moralmente sano e ambizioso. Furono infatti ripristinate le Olimpiadi che si tennero nel 1896 ad Atene, in Grecia, la terra in cui erano nate nell’antichità. Con circa 250 partecipanti, le Olimpiadi furono il più grande evento sportivo internazionale mai organizzato e vennero accolte con successo. Nel 1894 si era tenuto il primo congresso sui giochi olimpici che aveva stabilito che le Olimpiadi si sarebbero svolte ogni 4 anni. Oltre le Olimpiadi furono anche organizzate le cosiddette Giornate Antropologiche: competizioni separate da quelle ufficiali in cui venivano fatti gareggiare atleti di razze considerate inferiori a quella dei bianchi, come pigmei, nativi americani, eschimesi e mongoli, le cui esibizioni sportive finivano spesso per essere ridicolizzate come se fossero numeri da circo.
Durante questo periodo le donne iniziarono a scoprire le loro capacità e ad avere maggiore rilevanza nella società: giornaliste, scrittrici, pittrici, insegnanti, avvocati, medici e scienziati, sciatrici, cicliste, scalatrici e tenniste. Nacque, infatti, nel Regno Unito, un importantissimo movimento chiamato suffragette con a capo Emmeline Pankhurts rivendicava il diritto di voto delle donne.
Grazie al clima ottimistico della Belle Époque le persone preferirono dedicarsi maggiormente al loro benessere, sfruttando quindi il tempo libero andando in vacanza per rilassarsi: nacquero le prime mete turistiche, come Londra, San Remo, Cortina d’Ampezzo, ecc. Verso la fine dell’ottocento, un’altra attrazione per la popolazione fu il cinema, i numerosi circhi e i caffè concerto, come il Moulin Rouge di Parigi. Nacquero anche i cabaret in cui ebbe sempre più successo la danza la quale diventava emblema della vita notturna. Il Can Can era infatti un ballo in cui le ballerine sollevavano le gonne, lanciavano in aria le gambe e terminavano il tutto con una spaccata; questo ballo nacque appunto in Francia nel 1832 e successivamente si diffuse ovunque, anche negli Stati Uniti. Grazie alla nascita dell’illuminazione elettrica i divertimenti continuavano fino a tarda notte e le strade e le piazze illuminate dai lampioni diventano luoghi di passeggio anche serale.
Il cinema venne inventato nel 1894 dai fratelli Louis e August Lumière che realizzarono un congegno capace di far scorrere e proiettare su uno schermo una pellicola che riproduceva delle immagini. La prima proiezione in pubblico ebbe molto successo, si tenne a Parigi, il 28 dicembre del 1895. I primi filmati riproducevano brevi scenette di vita quotidiana, come L’innaffiatore innaffiato, La colazione del bebè.
La Belle Époque fu, certo, un’epoca di grandi innovazioni, scoperte, progressi, benessere e divertimento ma anche un periodo di acute tensioni sociali, di una pace apparente che nascondeva questioni insolute pronte a riesplodere presto con violenza in un’Europa distratta e anche un po’ disorientata.
Maria Rapisarda V B BS
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