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DDL LORENZIN: la Professione di Chimico diventa Professione Sanitaria

Il 22 dicembre 2017 è una data molto importante non solo per i chimici ma anche per la sanità italiana. Il Senato della Repubblica ha approvato in terza lettura il cosiddetto decreto Lorenzin (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute) con 148 voti favorevoli, 19 contrari e 5 astenuti. Il decreto è diventato legge dopo cinque anni d’iter parlamentare, cioè da quando l’attuale Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, lo presentava alla Camera dei Deputati. Il DDL Lorenzin ora è legge dello Stato, votato, nei tre passaggi alle Camere, da uno schieramento trasversale.

La nuova legge è una grande riforma della sanità, attesa da più di un milione di professionisti. Dopo 70 anni, la vita degli Ordini professionali è ammodernata e ne sono introdotti dei nuovi. Oltre al riconoscimento di nuove professioni sanitarie, come gli osteopati, i chiropratici, si apre una porta per le professioni del futuro che potranno essere riconosciute.

Il DDL prevede inasprimenti di pena per l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie e maggiori tutele per i pazienti ricoverati in ospedali pubblici e privati. È introdotta come circostanza aggravante per i reati contro la persona, il fatto che siano commessi in danno dei pazienti ricoverati. Si disciplinano le sperimentazioni dei farmaci per uso umano e sono dettati i requisiti dei centri autorizzati per le sperimentazioni. È messo ordine in un settore che fino a oggi ha avuto poche regole e si rafforzano l’indipendenza delle sperimentazioni e la garanzia di assenza di conflitti d’interesse. I risultati di ricerche “no profit”, condotte in ambito pubblico, diventano brevettabili.

I “comitati etici” sono dimezzati di numero e nasce il Centro di coordinamento dei comitati etici territoriali, individuato nell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).

Che cosa cambia per le professioni sanitarie? La legge da un assetto normativo alle 22 professioni sanitarie, ognuna di essa avrà un suo Ordine di riferimento, infatti, sono introdotti tre nuovi Ordini con la trasformazione dei collegi di infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia in Ordini professionali. Gli Ordini delle professioni infermieristiche saranno raggruppati in una Federazione Nazionale, la FNOP, e sarà il più grande Ordine professionale per numero d’iscritti.

Un’importante novità c’è anche per i Chimici. La professione di Chimico è riconosciuta come professione sanitaria. Il Consiglio Nazionale dei Chimici diventa Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici ed è posta sotto l’alta sorveglianza del Ministero della Salute.

Il riconoscimento della professione di Chimico come professione sanitaria, rivaluta il lavoro del Chimico e la Chimica, infatti, questa disciplina ha un ruolo molto importante nel miglioramento della salute, del benessere e dell’ambiente. “La chimica è ovunque e come è ben noto a tutti gioca un ruolo fondamentale nell’individuare e valutare i determinanti della salute, ovvero quei fattori la cui presenza modifica in senso positivo o negativo lo stato di salute di una popolazione” (dal comunicato stampa del CNC, 10/10/2016. La figura del Chimico si è da sempre occupato della ricerca e sviluppo di farmaci e medicamenti, del controllo della salubrità e della tracciabilità degli alimenti, del controllo degli ambienti di lavoro, dello sviluppo di tutti i materiali che contribuiscono a migliorare le condizioni di vita e con i quali siamo quotidianamente in contatto, dall’abbigliamento ai prodotti per l’igiene della persona e degli ambienti in cui svolgiamo le nostre attività, della tutela dell’ambiente con la ricerca di soluzioni per l’abbattimento dell’inquinamento e il miglioramento della qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua.

Questo riconoscimento conferma la centralità dei Chimici per la salute umana e riafferma le loro competenze nel comparto sanità.

Rosario Saccà

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