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Beelzebufo, la rana gigante

I resti fossili della rana più grande mai esistita sono stati scoperti in Madagascar da un gruppo di paleontologi della Stony Brook University di New York.

Il Beelzebufo (Beelzebufo ampinga),come i ricercatori hanno battezzato la nuova specie, è un anfibio preistorico che risale a circa 70 milioni di anni fa e dalla ricostruzione fatta doveva essere davvero enorme. Si stima pesasse infatti quasi 5 chilogrammi e fosse lungo 40 centimetri.

L’animale, che era dotato di una dorso molto coriaceo, aveva una bocca particolarmente ampia e potenti mandibole che probabilmente gli permettevano di predare lucertole, piccoli vertebrati e, azzardano i ricercatori, forse perfino i neonati di piccoli dinosauri.

La rivista ‘Scientific Reports’ ha pubblicato una ricerca sul Beelzebufo, soffermandosi proprio sulla sua capacità di ingoiare dei piccoli dinosauri. Gli studiosi hanno comparato l’animale preistorico alla rana cornuta argentina, conosciuta anche come rana Pac-man e molto simile per caratteristiche al Beelzebufo, che sfrutta la sua mascella molto forte per cacciare prede delle sue stesse dimensioni.

La particolarità di questa rana del Cretaceo, oltre a essere una delle più grandi mai vissute, risiede dunque nel fatto che è imparentata molto più con gli attuali “rospi cornuti” del Sud America che con le rane presenti sull’isola malgascia. Questo, secondo i paleontologi, avvalla un’ipotesi, controversa tra i geologi, che vide l’esistenza di un collegamento fisico tra il Madagascar, il Sud America e l’Antartide che in quel periodo avrebbe avuto un clima molto più caldo di quello attuale.

 

 

Giuseppe Rapisarda

classe I C

scuola media Garibaldi

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