#NONSOLOIL25NOVEMBRE
Il 25 novembre è la data che l’Onu ha scelto per istituire la Giornata contro la violenza sulle donne in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie.
In questa data, infatti, nella Repubblica Dominicana le sorelle, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di in formazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
Le nostre classi della scuola media di Roccavaldina hanno commemorato questa giornata contro la violenza sulle donne. La professoressa di lettere ha spiegato l’importanza di questa giornata poiché un milione di donne all’anno vengono molestate, picchiate, violentate e addirittura uccise per colpa degli uomini. La cosa più raccapricciante è che le violenze avvengono soprattutto in ambito familiare. Secondo l’Istat, la violenza colpisce persino le giovanissime: l’11% hanno meno di 16 anni di età. In classe si è fatto riferimento ai fatti di cronaca più famosi e a qualche programma televisivo per richiamare alla nostra mente alcune storie di donne colpite o uccise.
Abbiamo poi lavorato creando slogan e brevi frasi contro la violenza sulle donne: “Meglio la botte piena che la moglie piena di botte”, “Le donne non sono un giocattolo, non giocare con loro”, “Il silenzio uccide”, “L’amore non è violenza”. La professoressa inoltre ci ha mostrato delle immagini riguardanti un’associazione intitolata “Posto Occupato”. Quest’associazione è nata nel 2013, proprio in provincia di Messina, da un’idea di Maria Andaloro che è stata premiata da Amnesty International col premio “difensori diritti umani 2016”. Posto Occupato è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza che occupano di diritto un posto in un luogo pubblico o privato. Una sedia in un teatro, una panchina in un parco, un posto sull’autobus, in un consiglio comunale. Non importa dove, ma quel posto deve rimanere occupato per metterci a confronto con l’assenza di quella donna.
All’uscita, le nostre due classi hanno mostrato sulla scalinata della scuola gli slogan realizzati e poi insieme alle professoresse abbiamo legato le locandine “Posto Occupato” sulla panchina rispettivamente del Municipio e della piazza del Castello, immortalando questi momenti con delle foto.
In quest’occasione abbiamo scoperto l’importanza e il significato di violenza come violazione dei diritti umani.
La violenza sulle donne non è altro che la definizione generica di tutti quegli atteggiamenti aggressivi e molesti degli uomini nei confronti delle donne. Dobbiamo fare in modo che questi fatti non vengano messi a tacere, parlarne e far parlare le vittime – amiche, sorelle, mamme- è il modo migliore per combattere la violenza.
La pluriclasse II e III E Secondaria di I° grado di Roccavaldina,
I. C. “S. D’Arrigo” di Venetico