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Il COMPOSITORE CARMELO TRAVIA… UNA VITA LA SUA, DA COLONNA SONORA.

 

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Presento questo grande personaggio che gentilmente mi ha concesso un’intervista. Che dire, è un grande e mi inorgoglisce l’averlo intervistato!

Tantissimi i film che lo hanno visto autore di musiche :
Caccia al tesoro (2017), Rosso Istanbul (2017), Una questione privata (2017), Meraviglioso Boccaccio (2015), Torno indietro e cambio vita (2015), Ogni maledetto Natale (2014), Cesare deve morire (2012), Viva l’Italia (2012), Boris – Il film (2011), EX – Amici come prima! (2011), Fughe e Approdi (2011), Nessuno mi può giudicare (2011), La donna della mia vita (2010), Forse Dio è malato (2007).

 

Lavora con i più grandi registi come i fratelli Paolo e Vittorio Taviani e Carlo Vanzina.

Ha Lipari nel cuore ed è nel cuore di tutti a Lipari, isola a cui è profondamente legato e dove “scappa” per ossigenarsi e ricaricarsi.

Caccia al tesoro, film commedia diretto da Carlo Vanzina e interpretato da Vincenzo Salemme, Serena Rossi, Carlo Buccirosso,  Max Tortora, Christiane Filangieri e Gennaro Guazzo è la sua ultima fatica ed è uscito in tutte le sale il 23 novembre.

 

A che età e come è nata la sua passione per la musica?

In realtà non ricordo il giorno in cui non sapevo ancora suonare, sono nato con la musica nel sangue, non avevo ancora compiuto 3 anni, scherzi della natura.

Perché ha scelto come strumento il pianoforte? Per una passione personale oppure perché qualcuno in famiglia suona il suo stesso strumento e ha deciso di emularlo?

Mio Padre era un grande appassionato di musica e in casa avevamo un pianoforte, spesso chiuso a chiave per evitare che, usandolo come giocattolo, io lo rovinassi. Mi trovavano spesso piangendo attaccato allo strumento chiuso, così un bel giorno mio Padre arrivò a casa con una tastiera. Mi misi a suonare come se lo facessi da sempre, tra lo stupore e la commozione di tutti.

In che modo ha iniziato a collaborare con i fratelli Paolo e Vittorio Taviani? E in particolare, come è nata la sua amicizia con Giuliano Taviani, compositore con cui collabora da tempo?

 Il primo lavoro con Paolo e Vittorio Taviani è stato “La masseria delle allodole”, ma non come compositore, collaborai come arrangiatore per le musiche del Maestro Giuliano Taviani, esperienza che rimarrà sempre nel mio cuore. Mi trovavo a Salina nell’estate del 1997 per tenere un concerto Jazz, il giorno dopo un amico mi portò i complimenti da parte di Giuliano, il quale avendomi ascoltato avrebbe avuto il piacere di conoscermi. Andammo a casa sua in una splendida serata e mi propose di fare un turno di registrazione per le musiche del suo primo film “A domani” regia di Gianni Zanasi. Da lì tante altre registrazioni da strumentista, poi da arrangiatore e orchestratore fino al punto in cui ci rendemmo conto che le nostre idee legavano perfettamente, così decidemmo di firmare insieme partendo dalla serie televisiva “Boris”.

Lei ha composto numerose musiche per veri e propri capolavori come “Meraviglioso Boccaccio”, o “Rosso Istanbul” tanto per citarne qualcuno. Come si sente ogni volta che è circondato da grandi personaggi, tra telecamere, flash e microfoni? A riflettori spenti, sente in cuor suo la nostalgia della tranquillità invernale della sua isola?

 Telecamere, flash e microfoni? Aiutooo!!! Mi aggrappo sempre a metafore quando mi intervistano. Circondato da grandi personaggi mi fa sentire……mmm…Un personaggio 🙂 Ho sempre nostalgia delle mie isole e questo è fonte di tanta ispirazione. Ogni volta che torno a Roma dopo essere stato alle isole ricarico le batterie a 1000.

Lipari è orgogliosa del suo percorso professionale, vanta di avergli dato i natali e l’ha sempre sostenuta, addirittura lei non viene definito un maestro ma un genio. Lei è consapevole del fatto di essere un esempio per i giovani come me, spesso frenati dai disagi dell’insularità?

 Un genio? Grazie ma il genio è Mozart :)))

Più che consapevole del fatto di essere un esempio per i giovani come te, mi sento compiaciuto e anche emozionato sentendomelo dire.

Lei ha collaborato e collabora con il regista Carlo Vanzina, il vostro è un sodalizio che va oltre l’aspetto artistico?

Carlo Vanzina è un grande! Con lui ed Enrico si lavora con una professionalità, chiarezza e velocità impressionanti. È bellissimo lavorare con loro.

A quale film per cui ha composto le musiche è particolarmente legato?

Il film al quale sono particolarmente legato è “Cesare deve morire” di Paolo e Vittorio Taviani, ma non solo per il fatto di aver vinto l’Orso d’oro a Berlino e tanti David di Donatello, bensì per l’esperienza e le sensazioni provate. Un film innovativo che mi ha portato a provare un senso di illusione della libertà facendo esperienza sul set nel carcere di Rebibbia. Mi sono sentito…Come dire…Prigioniero della mia libertà.

Come nasce la musica per un film? Come si crea “la voce fuori campo che racconta” ovvero una colonna sonora?

La musica per un film può nascere in tanti modi, io per esempio scrivo spesso al bar davanti a un bicchiere di vino leggendo la sceneggiatura, soprattutto per le commedie. Guardo la gente, i personaggi che mi circondano e li commento direttamente nella mia testa, poi li butto giù sulla carta e al computer. Si scrivono dei temi pensando alla storia, arrangiandoli a loro volta in versioni adatte alle scene, per esempio un tema d’amore può essere arrangiato in modo grottesco in base alla situazione, per far sì che si ricordi il tema ed evitare di scrivere tanta musica diversa che rischierebbe di risultare dispersiva e di conseguenza confusionale, non aiuterebbe il film. Si crea creando, si crea in base alla fantasia e allo stile del compositore, naturalmente sempre rispettando le esigenze del film e del regista ma soprattutto si crea con amore.

 

Sonia Lo Giudice

Classe III B  Scuola media Garibaldi

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