giovedì, Gennaio 9, 2025
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Pari opportunità = pari dignità

25 novembre – Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

A partire dal Settecento, le leggi che hanno accompagnato il cammino di emancipazione della donna (ma il percorso è ancora lontano dall’essere concluso).

 

Il ’700 coincide prima con l’apogeo e poi con la crisi dell’assolutismo, il sistema di governo prevalente nell’Europa continentale, nel quale la sovranità dello Stato coincide con quella del monarca. Ma è anche il periodo in cui si viene formando in Gran Bretagna il sistema parlamentare, una forma di governo che pone limiti precisi ai poteri del sovrano e li trasferisce al Parlamento. Questa scelta di definire col nome di ’700 un periodo cronologico più lungo e diverso risponde all’esigenza di dare un senso compiuto e facilmente individuabile a una serie di elementi e di caratteri che connotano per quell’arco di anni l’intera Europa sul terreno della politica, dell’economia, delle strutture sociali e della cultura.

[aesop_quote type=”block” background=”#d02209″ text=”#ffffff” align=”left” size=”1″ quote=”“STATE MOLTO ATTENTI A FAR
PIANGERE UNA DONNA, CHE POI DIO
CONTA LE SUE LACRIME!
LA DONNA E’ USCITA DALLA COSTOLA DELL’UOMO,
NON DAI PIEDI PERCHE’ DOVESSE ESSERE PESTATA, NON
DALLA TESTA PER ESSERE SUPERIORE, MA DAL FIANCO
PER ESSERE UGUALE…, UN PO’ PIU IN BASSO DEL
BRACCIO PER ESSERE PROTETTA, E
DAL LATO DEL CUORE
PER ESSERE AMATA.”
” cite=”Queste “sacre parole” vengono dal Talmud, il libro sacro dell’ebraismo.” parallax=”off” direction=”left” revealfx=”off”]

Il breve testo spiega che la donna non deve essere assolutamente sottovalutata e non è stata creata per essere sottomessa a qualcuno. La donna è libera proprio come gli uomini. Nel 1791, durante gli anni della Rivoluzione Francese, Olympe de Gouges redige la Dichiarazione delle donne e delle cittadine, un testo che ricalca la Dichiarazione dei diritti dell’uomo  e del cittadino elaborata dai rivoluzionari  nel 1789.

Grazie a questo si crearono molte associazioni femminili dove in qualche modo le cose si stabilizzarono ma ancora l’uguaglianza non fu messa in atto.

Alla fine dell’Ottocento le donne ancora non avevano diritto né di voto e né di lavoro, tranne che in Australia, Nuova Zelanda e alcuni paesi degli Stati Uniti: si riteneva che le donne non avessero abbastanza forze per poter praticare determinati lavori. Nel periodo dell’industrializzazione le donne iniziarono a lavorare lontano da casa, ma chi aveva dei figli ne sentiva la mancanza, anche perché non avevano limiti di orario.

Le donne iniziavano a scegliere i propri mariti in base ai sentimenti, non più in base ai soldi.  Alcuni articoli della nostra Costituzione stabiliscono principi fondamentali sulle donne.

Articolo 29 sancisce “la piena uguaglianza morale giuridica dei coniugi” Questo articolo stabilisce l’uguaglianza tra uomo e donna.

Le donne iniziarono a votare nel 1946.

Mentre invece l’articolo 37 stabilisce per la donna lavoratrice gli stessi diritti e la stessa retribuzione che, a parità di mansioni, spettano all’uomo.

Nel 1978 fu approvata la legge sull’aborto, che consente l’interruzione volontaria di una gravidanza entro i primi 90 giorni dal concepimento.

Addirittura, in alcuni stati la libertà delle donne è talmente limitata che la legge interviene anche sul modo di abbigliarsi in pubblico. Il codice penale del governo militare del Sudan prevede una punizione massima di 40 frustate per le donne che si vestono in modo contrario alla “pubblica decenza “

Porcino Chiara 3B

Istituto Comprensivo “Bastiano Genovese

 

 

 

Un pensiero su “Pari opportunità = pari dignità

  • Alessandro Puleo

    Credo che questo articolo sia molto dettagliato. Complimenti all’autrice.

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