La pubblicità ingannevole
Prima di tutto, vendere!
Ti convince, ti ammalia, ti tiene incollato al video o al foglio di giornale. Utilizza star, campioni, donne e uomini affascinanti, ragazzi e perfino bambini e animali. Si serve delle immagini, dei suoni e delle parole.
È la pubblicità: un po’ stressante per alcuni, piena di idee per altri.
Essa, con la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, è diventata una presenza costante e invadente nella nostra vita. I messaggi pubblicitari bombardano ogni giorno le nostre case, martellano il nostro cervello, si insinuano in maniera sottile nella nostra mente. Non c’è via di scampo. Ogni giorno la pubblicità si materializza sotto forma di fogli infilati nella cassetta delle lettere, fa capolino dalle pagine di quotidiani o riviste famose, ci incanta con le luci e i colori delle insegne luminose, salta fuori prepotentemente dallo schermo televisivo per invogliarci e indirizzarci negli acquisti.
I suoi messaggi accattivanti hanno tutti l’identico fine: convincere il consumatore che il tale prodotto è il migliore di tutti quelli presenti sul mercato.
Nella sociètà moderna, nella quale il circolo vizioso del produrre, consumare, buttar via e riprodurre deve andare avanti senza sosta, la pubblicità ha assunto un ruolo fondamentale.
Abbandonato il suo compito iniziale, che era quello di illustrare le caratteristiche e la qualità dei prodotti offerti, la pubblicità svolge oggi una funzione ben precisa: quella di condizionare non solo la scelta dei prodotti, ma di creare desideri e falsi bisogni in grado di far acquistare tutto ciò che le industrie producono. Perché la pubblicità, quasi sempre, obbedisce a un unico e importante comandamento:
vendere, vendere sempre, vendere comunque!
Gemma Rotina, Angelo Jiang
Classe I A
Scuola Secondaria
di primo grado “Garibaldi” Milazzo