YANOMAMI: TRIBU’ INCONTAMINATA MA IN PERICOLO
Gli Yanomami vivono nella foresta Amazzonica, al nord del Brasile e vicino al Venezuela. Pur essendo una tribù incontaminata sono costantemente in pericolo a causa di migliaia di cercatori d’oro, chiamati “Garimpeiro”. Questi lavorano illegalmente nella loro terra trasmettendo malattie mortali come la malaria e inquinando fiumi e foreste con il mercurio che rende tossico cibo e acqua.
Davi Kopenawa, il portavoce della tribù e presidente dell’Associazione Yanomami Hutukara, è da molto tempo impegnato a far valere i loro diritti, ma nonostante le diverse richieste, le autorità del Brasile non hanno espulso definitivamente i cercatori illegali e non hanno neanche risolto le loro emergenze mediche.
Eppure diversi anni fa, dopo una lunga campagna internazionale condotta sempre da David Kopenawa e dalla ONG brasiliana CCPY (Commissione Pro-Yanomami), nel 1992 la terra degli Yanomami era stata finalmente demarcata “Parco Yanomami” e i Garimpeiro cacciati.
Tuttavia, dopo la demarcazione i cercatori d’oro sono rientrati, riaccendendo le tensioni, tanto che nel 1993 un gruppo di loro assalì un villaggio e assassinò 16 Yanomami, tra cui un neonato.
Ma qual è il loro stile di vita?
Le comunità Yanomami vivono nello “yano”, una grande casa comune che può ospitare fino a 400 persone. Ha una forma circolare: al centro c’è un ampio spazio aperto destinato alle danze, alle cerimonie e ai giochi mentre la circonferenza è coperta ed è lì che le famiglie si riuniscono, ciascuna attorno al proprio focolare. Di notte le amache si dispongono attorno al fuoco per scaldare e delimitare lo spazio di ogni famiglia.
Gli Yanomami credono fortemente nell’uguaglianza fra le persone. Ogni comunità è indipendente dalle altre e non esistono capi, le decisioni vengono prese spesso dopo lunghi dibattiti con il consenso di tutti. I ruoli sono diversi in base al sesso: gli uomini procurano la selvaggina perché per loro la caccia è considerata la più prestigiosa delle abilità e la carne è ritenuta un bene prezioso. Le donne invece si occupano dei diversi orti dove vengono coltivati 60 tipi di piante diverse, che forniscono circa l’80% del cibo. Hanno un’immensa conoscenza delle piante e ne usano circa 500 tipi differenti per nutrirsi, curarsi, costruire le abitazioni e per altri utensili. Il mondo spirituale è una parte fondamentale della vita degli Yanomami: ogni creatura, che sia roccia, albero o montagna ha un suo spirito. Gli sciamani controllano questi spiriti inalando un allucinogeno chiamato “yakoana” che provoca loro delle visioni per poterli interrogare.
Nonostante il passare del tempo e i continui appelli, gli Yanomami non hanno ancora ottenuto adeguati diritti per la loro terra; il governo brasiliano si rifiuta di riconoscere loro la proprietà collettiva nonostante abbia firmato la legge internazionale che lo garantisce. Anzi, molti uomini al potere vorrebbero vedere la loro area notevolmente ridotta, aperta allo sfruttamento minerario, all’allevamento e alla colonizzazione e questo porterebbe alla fine della tribù. Per questi motivi dobbiamo far conoscere il più possibile la loro situazione e sperare che le autorità di tutto il mondo si impegnino per aiutarli.
Michele Alfano I C
Scuola Media Garibaldi