Diciamo BASTA alla violenza sulle donne
In occasione della “Giornata Mondiale contro la violenza di genere” che si celebra ogni 25 novembre, giovedì 23 novembre 2017 i ragazzi di tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto hanno avuto un incontro con le rappresentanti del centro “Rete Antiviolenza Frida Kahlo Onlus”, Giulia Carmen Fasolo e Lucia Crisafulli, che si occupano di ascoltare e aiutare tutte le donne vittime di maltrattamenti o in difficoltà che si rivolgono a loro.
Per meglio far comprendere ai ragazzi il problema, che culmina purtroppo quasi quotidianamente con un “femminicidio”, cioè con l’uccisione di una donna per mano di un uomo, esse hanno fatto vedere per prima cosa un filmato realizzato da alcuni studenti che hanno voluto spiegare e approfondire in modo migliore cos’è la “violenza di genere”, cioè la violenza maschile sulle donne, fenomeno di dimensioni mondiali, una vera e propria violazione dei diritti umani, un fenomeno trasversale in tutti i sensi.
La frase che mi ha colpito di più di questo video, in cui un ragazzo assillava la fidanzata con continui sms, è stata: “questo non è amore, è possesso!” L’uomo, infatti, è molte volte convinto di essere superiore alla donna solo perché, spesso, soltanto la figura maschile lavora all’interno della casa e di conseguenza la moglie o compagna deve fare tutto ciò che le viene imposto, ad esempio solo lei deve stendere i panni o solo lei deve preparare la cena. Ogni donna deve avere invece riconosciuti i propri diritti: diritto al nome, all’identità, diritto di essere felice, di essere libera. E’ violenza sulle donne, in sintesi, ogni atto di violenza sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà. Con il termine si indicano quindi tutte le varie forme di sopraffazione, quali violenza sessuale, violenza fisica, violenza domestica, violenza spirituale, violenza psicologica, stalking, tratta e tanti altri.
La violenza spirituale, insieme alla tratta, non vengono nominati molto spesso e rispettivamente sono l’imposizione dell’uomo alla donna di convertirsi ad una religione specifica e la vendita o la costrizione di una donna per essere prostituita e per lavorare in pessime condizioni. Al fine di diminuire il fenomeno, se non farlo sparire, si deve principalmente convincere tutte le donne, maggiormente quelle più deboli, che ognuna è capace di salvarsi da sola, e non come nelle favole con cui siamo cresciuti. Bisogna inoltre cancellare certi stereotipi che assegnano a uomo e donna ruoli e atteggiamenti definiti di disparità che ormai nella società odierna non possono più valere. Concludo con una frase molto significativa di Virginia Woolf che dice: “E pensavo com’è spiacevole rimanere chiusi fuori e poi quanto sia forse peggio rimanere chiusi dentro”. Cari uomini, tutto ciò è sbagliato. Aiutate le donne non uccidetele. Rispettatele, non consideratele vostra proprietà. Amatele ma lasciatele libere.
Marika Coppolino
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.
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